Origine: Delle cause, dei segni e della cura delle malattie acute e croniche, p. 56
“La Ftoe è contrassegnala per lo più da questi segni: un calore urente si eccita che nella notte dà fuori; talora si riconcentra nelle viscere: manifesta in questi malati è l'ambascia, la debolezza, la colliquazione. Imperocchè se di giorno in giorno cotesto fuoco si eliminasse dal corpo, dovrebbe pure l'individuo farsi più pingue, più robusto, più tollerante della malattia. Invece allo evaporarsi di quello più gravi si fanno i fenomeni morbosi. I polsi si fanno piccioli e frali: veglie, pallidezza ed ogni altro segno si palesa che è proprio de' malati di febbri acute. Le specie poi degli sputi sono a centinaia. Lividi, atri, puri e sinceri, pallidi e bianchi, bianco-verdognoli, larghi, rotondi, duri glutinosi, sciolti, diffluenti, inodori, o fetentissimi.”
capitolo VIII; p. 34
Delle cause, dei segni e della cura delle malattie acute e croniche
Argomenti
malato , livido , tollerante , picciolo , giorno , viscere , rotondo , febbre , veglia , tre-giorni , due-giorni , centinaio , caloria , sincero , calore , debolezza , capitolo , manifesto , fenomeno , segno , malattia , fuoco , malattie , individuo , bianco , specie , notte , corpo , proprio , altroAreteo di Cappadocia 34
medico greco anticoCitazioni simili
capitolo VII; p. 55
Delle cause, dei segni e della cura delle malattie acute e croniche
“La malattia è un'esperienza della cosiddetta mente mortale. È paura che si manifesta sul corpo.”
Senza fonte
libro II, capitolo VIII, p. 111
De medicina libri octo