Frasi di Tucidide
Tucidide
Tucidide del demo di Alimunte è stato uno storico e militare ateniese, filosofo politico, uno dei principali esponenti della letteratura greca grazie al suo capolavoro storiografico, La Guerra del Peloponneso.
Questo accurato resoconto sulla grande guerra tra Atene e Sparta è considerato - in termini di modernità - uno dei maggiori modelli narrativi dell'antichità, sicuramente uno dei primi esempi di analisi degli eventi storici secondo il metro della natura umana, con l'esclusione quindi dell'intervento di ogni divinità.
Lavori
Frasi Tucidide
„possiedono la maggior parte dell'oro e dell'argento, grazie ai quali la guerra, come ogni altra cosa, prospera.“
— Tucidide
„[peste/>] L'esterno del corpo non era a toccare molto caldo, né pallido; ma rossastro, livido e gremito di pustulette ed ulceri; mentre le parti interne erano in tal bruciore che i malati non potevano sopportare d'avere indosso né i vestiti né le biancherie più fini; ma solo di star nudi.“
— Tucidide
Libro II, 49; Pomba, 1854, p. 116
La guerra del Peloponneso
„Noi saremo sicuri dei nostri amici non accettando i favori da questi ma facendoli.“
— Tucidide
La guerra del Peloponneso
„Amiamo il bello, ma con semplicità, e ci dedichiamo al sapere senza debolezza. Adoperiamo la ricchezza più per la possibilità d' agire che essa offre che per sciocco vanto di discorsi, e la povertà non è vergonosa ad ammettersi per nessuno, mentre lo è assai di più il non darsi da fare per liberarsene.“
— Tucidide
La guerra del Peloponneso
„Questa [l'epoca della costituzione di Teramene] fu la prima volta in cui ai miei tempi gli Ateniesi abbiano mostrato di governarsi bene: avvenne infatti una moderata mescolanza di oligarchia e di democrazia e, da quando la situazione era divenuta brutta, questi furono i primi provvedimenti che risollevarono la città.“
— Tucidide
VIII, 97, 2; trad. Ferrari
La guerra del Peloponneso
„[peste/>] Ciò nonostante finché la malattia era nel suo colmo, il corpo non languiva, ma contro ogni credere durava l'incomodi, talché i più, o erano da interno calor consumati nel nono o settimo giorno, avendo qualche residuo di forza, o se pur scampavano, scendendo il morbo nel ventre, si faceva grande esulcerazione con sopravvenimento di diarrea immoderata, intantochè la maggior parte morivano di debolezza.“
— Tucidide
Libro II, 49; Pomba, 1854, p. 116
La guerra del Peloponneso
„La natura umana è tanto sicuramente spinta all'arroganza dalla considerazione quanto mantenuta nel rispetto della fermezza.“
— Tucidide
da Storia della guerra peloponnesiaca
„Quanto al nome era una democrazia, ma di fatto era il governo di uno solo. (parlando della democrazia sotto Pericle)“
— Tucidide
da Storia della guerra peloponnesiaca, libro II, cap. 63
„Per gli uomini famosi tutta la terra è un sepolcro.“
— Tucidide
da Storia della guerra peloponnesiaca Libro II cap. 42
„Pensiamo che non sia un disonore riconoscersi poveri, ma che sia un'autentica degradazione non tentare di liberarsi dalla povertà.“
— Tucidide
da Storia della guerra peloponnesiaca
„[Discorso di Atenagora di Siracusa] Non oggi per la prima volta, ma da sempre li conosco, costoro che con simili discorsi o altri ancora più dannosi e con i fatti vogliono spaventare voi, il popolo, per aver loro il comando della città. E certo temo che dopo molti tentativi possano riuscirci.“
— Tucidide
VI, 38, 2
La guerra del Peloponneso
„[Sui popoli della Sicilia] I Siculi, dall'Italia (poiché in quel paese vivevano) compirono la traversata verso la Sicilia, per sottrarsi agli Opici. È probabile (e in questo caso la tradizione ci soccorre) che si tenessero pronti a passare con alcune zattere, quando si levasse da terra la brezza, propizia al tragitto: ma non si esclude che si siano giovati anche di altri espedienti per sbarcare. Nei tempi moderni esiste ancora in Italia una piccola società di Siculi: il nome di questa regione, anzi, si deve proprio ricollegare a Italo, uno dei re Siculi, che così si chiamava. Costoro passarono in Sicilia con un'armata poderosa e piegando al primo urto i Sicani li confinarono a viva forza nella parte a mezzogiorno e ad occidente dell'isola, imponendo al paese un nome nuovo: da Sicania, Sicilia. Effettuato il passaggio, si scelsero i territori migliori e li mantennero per circa i trecento anni che precedettero l'avvento dei Greci in Sicilia: attualmente occupano ancora le fasce centrali e a settentrione dell'isola.“
— Tucidide
Libro VI-II
La guerra del Peloponneso