Variante: A San Vittore ci sono entrata con la testa della criminologa. Ho visto una massa indistinta di gente, ma non riuscivo a capire quali fossero i detenuti e quali le guardie. Per me il carcere deve essere un carcere e i detenuti devono saper fare il loro mestiere. Mi sento più sola oggi, qui a Sulmona, in mezzo a queste montagne dove il vento soffia sempre, l'aria è gelida e i detenuti sanno solo lamentarsi e scrivere alle Procure. La mia unica compagnia sono i miei cani, Leon e Luna. Io mi identifico spesso con gli uomini; quando cammino, dicono, incuto timore, fumo Super senza filtro, metto la mimetica militare. Ho 41 anni, sono sempre stata così, e morirò così, e non chiamatemi direttrice che mi manda su tutte le furie, io sono il direttore e basta.
Origine: Da un'intervista a Io Donna del 1997; citato in Simona Mammano, I motivi del suicidio di una "servitrice dello Stato" http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?domain=rubriche&action=articolo&idArticolo=1345, Polizia e Democrazia, gennaio 2007
“Il passaggio del ventennio fascista ha deliberatamente portato nella disciplina dei reclusori, colla riforma della legislazione penale e dei regolamenti carcerari, un soffio di gelida crudeltà burocratica e autoritaria, che senza accorgersene sopravvive al fascismo.
Se oggi nella stampa è diventato un episodio ordinario di cronaca nera, che lascia indifferenti i lettori, il fatto di detenuti che soccombono alle sevizie inflitte loro nel carcere, si deve ringraziare ancora quel celebre art. 16 del Codice di procedura penale del 1930, che garantendo praticamente l'impunità agli agenti di pubblica sicurezza «per fatti compiuti in servizio e relativi all'uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica», costituiva una specie di tacita istigazione alla tortura.”
Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Marzo 1949
Argomenti
detenuto , coazione , regolamento , procedura , impunito , ventennio , ventenne , legislazione , autoritario , tortura , agente , cronaca , soffio , fascismo , ordinaria , codice , riforma , carcere , fascista , disciplina , passaggio , episodio , sicurezza , lettore , stampo , non-lettore , uso , servizio , portata , fisico , conferenza-stampa , specie , pubblico , mezzo , oggi , ancora , fatto , istigazione , art. , crudeltà , colla , sevizia , altro , penalePiero Calamandrei 90
politico italiano 1889–1956Citazioni simili

“Devo ancora ringraziare il Tg5 se non sono andato in carcere…”
1994
Origine: In seguito alla fuga di notizie del Tg5, avvenuto nel servizio delle 13:30 del 9 marzo 1994, relativa alle indagini sulla persona di Dell'Utri, la quale ha reso inutili le esigenze cautelari; citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 25. ISBN 978-88-6190-104-9.

Con Michail Gorbacev; un bilancio della perestroika

Origine: Citato in Giampiero Martinotti, Parigi, sinistra mobilitata per l'ex terrorista Battisti http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/02/22/parigi-sinistra-mobilitata-per-ex-terrorista.html, la Repubblica.it, 22 febbraio 2004.

“Se un lettore coscienzioso trova che un passaggio è oscuro, questo deve essere riscritto.”
da La ricerca non ha fine, traduzione e cura di Dario Antiseri, Armando Editore, 1997

Origine: Discorso di Filippo Turati alla Camera del 18 marzo 1904; citato da Walter Verini in Camera dei deputati della Repubblica Italiani – XVII Leglislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 46 del 4 luglio 2013 http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=17&sezione=assemblea&tipoDoc=pdf&idseduta=046 – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A).. Roma, 4 luglio 2013.

“In regime di stampa imbavagliata il vero articolista è il lettore: egli deve leggere tra le righe.”
La rivoluzione liberale
“Se fossi un detenuto, vorrei un libro
per volar via, oltre le mura del carcere.”
Leggende Metronapoletane