“Federico Guglielmo III, benché le sue truppe si fossero fatte onore, si era acquistato ancor meno stima personale dell'imperatore d'Austria. Mentre l'Austria stava subendo rovesci nel 1805, la Prussia rimaneva spettatrice oscillante, per venire schiacciata l'anno successivo a Jena, dove tutto il prestigio ereditato da Federico il Grande andò perduto in un solo giorno. L'infelice re fu costretto a cercar rifugio nell'estremo lembo orientale dei suoi dominî; e, quando, nel 1807, Alessandro e Napoleone strinsero amicizia a Tilsit, egli inviò la sua graziosa regina a intercedere per lui presso i due imperatori. Napoleone fu irremovibile; ma il galante Alessandro amava vedersi nella parte di campione della bellezza sventurata. […] La riconoscenza di Federico Guglielmo per Alessandro fu calda e durevole, ma sino alla fine egli continuò a essere malfido, a causa del suo temperamento incerto, meritandosi il disprezzo persino dei suoi più stretti alleati.”

cap. 1, pp. 14-15
Storia delle idee del secolo XIX

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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Papa Gregorio IX 178° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall'enciclica del 1239; citato in Hubert Houben, Federico II. Imperatore, uomo, mito, Il Mulino, 2009, p. 57. ISBN 978-88-15-13338-0

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Origine: Confessioni e battaglie, Serie seconda, p. 209

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