“Le Barbare sono serti di fiori posti su delle tombe; o corone di cipresso appese ad abbandonate are votive. Il Carducci è apparso come un superstite di altri tempi… E della sua solitudine ebbe anch'egli coscienza. Onde quella tristezza elegiaca di parecchie, delle più belle e più sincere forse, delle Odi barbare: quella quasi nostalgica adorazione di rovine…”
da Commemorazione di Giosuè Carducci, in Scritti e discorsi letterari, Firenze, 1921, pp. 251-290
Origine: Citato in I classici italiani nella storia della critica, opera diretta da Walter Binni, vol. II, da Vico a D'Annunzio, La Nuova Italia, Firenze, 1973, p. 570.
Argomenti
barbarie , barbaro , commemorazione , cipresso , superstite , nostalgico , adorazione , corona , sincero , abbandonata , tristezza , rovina , solitudine , discorso , coscienza , scritta , forse , fioriEugenio Donadoni 4
critico letterario italiano 1870–1924Citazioni simili

Corrado Guzzanti
(1965) comico, attore e sceneggiatore italiano
da L'ottavo nano, episodio 6
Personaggi originali, Vulvia