“Palermo è situata in una insenatura della costa nordoccidentale, non fra i monti e il mare, ma dietro monti che bagnano il piede nel mare. Questa muraglia non è continua né larga: ampie finestre la interrompono formando ciascheduna una spiaggia. Il sole sorge, fra i monti, dal mare e declina, fra i monti, nel mare. Al tramonto, i raggi del sole passano fra le montagne, colpendo Palermo nel più irregolare dei modi. La luce salta interi quartieri, che rimangono in una penombra turchina, e accende gruppi di case nei punti più disparati. La scena è molto singolare. Si vedono cupole, terrazze, tetti completamente privi di luce e, sotto questi, file di basse case illuminate fortemente. Raggi sottili vanno a pescare chi una finestra, chi un cane che si morde la coda, minutissimi particolari che, per essere illuminati nel mezzo di un quadro oscuro, si rendono visibili anche a grande distanza. (da Lettere al direttore”
1938), in Romanzi e saggi - Vitaliano Brancati, a cura di Marco Dondero, Mondadori, Milano 2003
Argomenti
mare , finestra , sole , luce , muraglia , irregolare , declino , cupola , file , terrazzo , quartiere , direttorio , direttore , coda , piede , singolare , spiaggia , tramonto , marco , distanza , oscuro , quadro , cane , montagna , romanzo , completamento , gruppo , scena , cura , particolare , lettera , mezzo , grande , essere , visibilio , intero , costa , insenatura , turchinoVitaliano Brancati 25
scrittore, sceneggiatore 1907–1954Citazioni simili

da Anonimo, vv. 1-3 e 12-15, p. 85
Schegge * Fuori contesto

Pantun
Origine: Citato in Il fiore della letteratura malese e indonesiana, traduzione di Luigi Santa Maria, EDIPEM, Novara, 1973, p. 217.

Origine: Da I Frammenti, a cura di A. Garzya, Napoli, 1954, fr. 49, pp. 126 ss.
Passavamo sulla terra leggeri