“Fino allora era stata una fanciulla, aveva conosciuto nulla del mondo; i miei dolori, benché grandi, erano stati in certo modo compensati da quelle illusioni, che l'inesperienza e la gioventù avevano ancora il potere di crearmi; possedeva ancora il segreto della fatua felicità dei giorvani – sapeva sperare; ora tutto erfa mutato, tutto l'edificio era caduto; io era rimasta sola colle mie passioni, colle mie infermità, colle mie debolezza; con tutte quelle miserie che la natura ha dato alla donna, senza il compenso d'una sola delle sue gioie.”
cap. XXIX, p. 119
Fosca
Argomenti
colle , solaio , inesperienza , ancora , compenso , edificio , fanciullo , debolezza , illusione , miseria , misero , caduto , segreto , felicità , passione , dolore , dato , donna , cap. , natura , potere , alloro , modo , grande , mondo , gioventù , ora , infermità , nullaIginio Ugo Tarchetti 55
scrittore, poeta e giornalista italiano 1839–1869Citazioni simili

“Chi non raffrena la volontà colle bestie s'accompagni.”
Aforismi, novelle e profezie

Origine: Da Storia d'Europa nel secolo decimonono, Laterza, Bari, 1965 (1932), p. 142.
Origine: Storia e descrizione della città di Napoli, p. 70

“Vo' colle trecce delle livornesi | farmi le materasse e gli origlieri.”
da Maria Antonia, citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 249