“Né la scultura, né la pittura, benché affondino le loro radici in istinti elementari di creazione ed imitazione, possono circondarci come l'architettura, agire su di noi senza soluzione di tempo e di luogo. Noi possiamo evitare di entrare in contatto con quello che il pubblico chiama le «arti belle», ma non possiamo sfuggire agli edifici ed ai sottili ma penetranti effetti del loro carattere, nobile o volgare, contenuto o pomposo, autentico o falso. È concepibile un'epoca senza pittura, benché quanti credano nei valori vitali dell'arte non la possano desiderare. Un'epoca senza pittura da cavalletto, potrebbe essere concepita senza difficoltà; e se pensiamo alla sua prevalenza nell'Ottocento possiamo anche credere che la sua fine sia da desiderare sinceramente. Ma un'epoca senza architettura è impossibile finché esseri umani abitano questo mondo.”
Origine: Storia dell'architettura europea, p. 6
Argomenti
pittura , epoca , architettura , prevalenza , pomposo , scultura , ottocento , imitazione , edificio , volgare , falso , contatto , contenuto , soluzione , istinto , radice , creazione , essere , nobile , carattere , effetto , luogo , valor , pubblico , valore , fine , arte , tempo , mondo , cavalletto , impossibile , difficoltàNikolaus Pevsner 3
storico dell'architettura e storico dell'arte inglese 1902–1983Citazioni simili

“La pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama.”
ottobre 1980, citato in Enrico Crispolti, Leggere Guttuso, A. Mondadori, 1987
Origine: Sulla storia dell'arte toscana scritti varj, p. 59


da L'avvenire della musica nei continenti americani, pp. 237 - 238
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