Frasi di Alain de Botton
Alain de Botton
Data di nascita: 20. Dicembre 1969
Altri nomi: Alan de Botton, آلن دو باتن
Alain de Botton è uno scrittore svizzero.
A questa attività ha affiancato quella di presentatore televisivo e imprenditore culturale.
I suoi libri e i suoi programmi televisivi trattano di vari argomenti in uno stile filosofico, ponendo l'attenzione sulla loro rilevanza per la vita quotidiana.
Scrive in inglese.
Lavori
Frasi Alain de Botton
„Il «pettegolezzo» altro non è che una versione popolare dell'etica. Benché raramente distilliamo in ipotesi astratte i nostri rancori e la nostra ammirazione, seguiamo spesso le orme dei filosofi che hanno scritto trattati allo scopo di identificare e analizzare la bontà umana. […] Stabilire analogie tra l'architettura e l'etica ci aiuta a comprendere che difficilmente in un edificio ci sarà mai un'unica fonte di bellezza, proprio come nessuna qualità potrà mai giustificare da sola l'eccellenza di una persona. Perché siano efficaci, certe caratteristiche devono emergere nel momento opportuno e in particolari combinazioni. Un edificio con le giuste proporzioni ma composto di materiali inadeguati non sarà meno fragile di un uomo coraggioso cui manchino pazienza e intuito.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 172
„Il dono degli scultori più dotati è di insegnarci che le grandi idee sull'intelligenza o sulla dolcezza, sulla giovinezza o sulla serenità possono essere comunicate, oltre che a parole o con sembianze umane o animali, con pezzi di legno e di corda o tramite marchingegni di gesso e metallo. Usando il loro particolare linguaggio dissociato, le grandi sculture astratte sono riuscite a parlarci dei temi importanti della vita.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 79
„Che cos'è un bell'edificio? Noi moderni avvertiamo che è una domanda imbarazzante, alla quale forse non è possibile dare risposta, poiché la nozione di bellezza sembra ormai destinata ad accendere discussioni sterili e infantili. […] La creazione della bellezza, che un tempo era considerata il compito primario dell'architetto, è scomparsa dai discorsi dei professionisti, trasformandosi in un confuso imperativo privato.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 26
„È nel dialogo con la sofferenza che molte cose belle acquistano il loro valore. Conoscere il dolore si rivela inaspettatamente uno dei requisiti essenziali per apprezzare l'architettura. A prescindere da tutti gli altri fattori, forse dobbiamo proprio essere un po' tristi affinché gli edifici ci commuovano davvero.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 23
„Bisogna riconoscere che è impossibile e vergognoso, oltre che poco democratico, definire che cosa sia bello.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 69
„A ciascun edificio chiediamo non soltanto che assolva a una certa funzione, ma anche che abbia un certo aspetto e contribuisca a creare una precisa atmosfera: di religiosità o di cultura, di semplicità o di modernità, di lavoro o di vita familiare. Magari pretendiamo che ci trasmetta sicurezza o entusiasmo, armonia o morigeratezza. Magari speriamo che stabilisca un legame con il passato o simboleggi il futuro e ci lamenteremmo, come ci lamentiamo per un bagno che funziona male, se questo secondo livello espressivo ed estetico della funzione venisse ignorato.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 60
„Pretendiamo che l'ambiente in cui viviamo agisca da custode di una tranquillità e di un orientamento sui quali abbiamo un controllo precario. Gli architetti più utili sono quelli tanto generosi da accantonare la rivendicazione del loro genio per dedicarsi alla costruzione di case graziose, ma per lo più prive di originalità. L'architettura dovrebbe avere la sicurezza di sé e la bontà di essere anche un po' noiosa.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 181
„L'equilibrio che apprezziamo nell'architettura e che consacriamo con il termine «bello» indica uno stato che a livello psicologico possiamo descrivere come di salute mentale o di felicità. Anche noi, come gli edifici, conteniamo opposti che si possono gestire con maggiore o minore successo.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 197
„Se certi edifici costruiti con sottile equilibrio ci emozionano è perché sono esemplificazioni di una possibile scelta tra aspetti conflittuali del nostro carattere, della legittima aspirazione a trasformare le nostre preoccupanti contraddizioni in qualcosa di bello.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 199
„Contrariamente al concetto romantico secondo il quale ognuno di noi aderisce per natura all'idea più consona di bellezza, sembra che invece le nostre facoltà visive ed emotive abbiano bisogno di una costante guida esterna che le aiuti a decidere che cosa notare e che cosa apprezzare. «Cultura» è il termine che abbiamo assegnato alla forza che ci assiste nell'identificare su quale delle nostre molteplici sensazioni dobbiamo concentrarci e a quale attribuire valore.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 258
„L'architettura desta perplessità anche perché non è affatto in grado di creare quella felicità di cui si serve per attirare la nostra attenzione. Se a volte un edificio seducente ci mette di buon umore, ci sono invece momenti in cui nemmeno il luogo più ameno sarà in grado di sfrattare la nostra tristezza o la nostra misantropia.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 15
„Dotata di un potere che è sovente tanto inaffidabile quanto inesprimibile, l'architettura faticherà sempre ad aggiudicarsi le risorse altrimenti destinate a necessità più impellenti. […] La bella architettura non presenta i vantaggi indiscutibili di un vaccino o di una ciotola di riso e per questo motivo non acquisterà mai rilevanza politica e non diventerà mai una priorità, perché anche se potessimo rimodellare tutte le opere dell'edilizia umana, con sforzi e sacrifici costanti, fino a emulare piazza San Marco, anche se potessimo trascorrere il resto della nostra vita nella Villa Rotonda del Palladio o nella Glass House di Philip Johnson, continueremmo comunque a essere spesso di cattivo umore.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 16
„Qualsiasi oggetto di design trasmette un'idea degli atteggiamenti psicologici e morali che rappresenta. […] Essenzialmente, i prodotti del design e dell'architettura ci parlano del genere di vita più adatto a svolgersi intorno a essi o al loro interno. Ci rivelano quali stati d'animo cercano di suscitare e mantenere nei loro abitanti. Mentre in modo meccanico ci tengono al caldo e ci aiutano, allo stesso tempo ci sollecitano a essere un certo tipo di persone. Ci parlano di visioni di felicità.“
— Alain de Botton, libro Architettura e felicità
Origine: Architettura e felicità, p. 70