“Il problema che preoccupava Patmore fin dalla giovinezza era la sublimazione della vita corporale mediante la sua interpretazione simbolica. Solo la Chiesa cattolica favoriva la concezione dell'amore terrestre come primo stadio, adombramento dell'amore celeste […] Solo con una conversione al cattolicismo, che vedeva nella Donna l'immagine del Paradiso, il Patmore poteva comporre il dissidio tra il suo essere senziente e la sua aspirazione religiosa. Dopo tergiversazioni e interiori dibattiti, una notte, mentre era solo nell'albergo, vide che la serenità poteva essergli data soltanto da una completa sottomissione. Roma, che già gli era parsa una capitale di terz'ordine, era adesso per lui l'Universo. Scriveva a un amico: «Ci sono qui per voi i santuari di Shelley e di Keats, per me il Limina Apostolorum.»”

—  Mario Praz

da Patmore a Roma, p. 369
Bellezza e bizzarria

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Questo è il lato più atroce dell'insegnamento morale quale è impartito dai papi e dal clero: che esso sviluppa i lati vili della natura umana, avvezzandola a non sentire le proprie responsabilità, ma a mettere le decisioni finali nelle mani di un sacerdozio, che non dà il consiglio dell'amico, ma dà l'assoluzione o la condanna del giudice. È solo dopo essere vissuto in paesi protestanti, che io ho capito pienamente quale disastro morale sia per il nostro paese non il "cattolicismo" astratto che comprende 6666 forme di possibili cattolicismi, fra cui quelle di san Francesco e di Gasparone, di Savonarola e di Molina, di santa Caterina e di Alessandro VI, ma quella forma di "educazione morale," che il clero cattolico italiano dà al popolo italiano e che i papi vogliono sia sempre data al popolo italiano. È questa esperienza dei paesi protestanti che ha fatto di me non un anticlericale, ma un anticattolico: non darei mai il mio voto a leggi anticlericali (cioè che limitassero i diritti politici del clero cattolico o vietassero l'apostolato cattolico); ma se avrò un solo momento di vita nell'Italia liberata dai Goti, quell'ultimo momento di vita voglio dedicarlo, come individuo libero, alla lotta contro la fede cattolica. Se morirò avendo distrutto nel cuore di un solo italiano la fede nella Chiesa cattolica, se avrò educato un solo italiano a vedere nella Chiesa cattolica la pervertitrice sistematica della dignità umana, non sarò vissuto invano.”

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Origine: Dalla lettera a F. L. Ferrari, agosto 1930; in Opere, Feltrinelli, 1969, vol. 2, parte 3.

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