“Misi il mio sogno in una nave | e la nave in cima al mare. | Poi aprii il mare con le mie mani | per fare il sogno naufragare. || Bagnate ho ancora le mani | dell'azzurro delle onde aperte | e il colore che dalle mie dita scorre | tinge le spiagge deserte. || Il vento vien da lontano | la notte si curva dal freddo | e nell'acqua va morendo | il mio sogno in una nave. || Piangerò quanto bisogna | per fare che il mare cresca | e la mia nave giunga al fondo | e il mio sogno sparisca. || Poi tutto sarà perfetto: | la spiaggia liscia, le acque calme. | Gli occhi asciutti come pietre | e le mie mani infrante.”
Canzone
Origine: In Poeti e Poesia, Rivista internazionale, Anno 4 – n. 3 – Dicembre 2000, Pagine, Roma, p. 88; traduzione per questa poesia di Giuseppe Villaroel.
Argomenti
nave , sogno , mare , spiaggia , liscio , bagnato , curva , cima , azzurro , deserto , freddo , vento , perfetto , acqua , canzone , pietra , fondo , notte , color , colore , bisogno , ancora , aperto , fare , lontano , piangereCecília Meireles 1
poetessa, insegnante e giornalista brasiliana 1901–1964Citazioni simili

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