“Per quanto nascosto nel pozzo nero delle emozioni inconfessabili, il sottile disprezzo verso le infertili esiste. Si dice ancora "non è stata capace" di una donna che non riesce ad avere figli. Capace, abile. Come se dipendesse dal talento. Di contro, essere madri viene percepito come uno status che accomuna. Noi madri. Noi che sappiamo. Noi che ci capiamo. Noi che ci siamo passate. Noi che diamo la vita. Per molte donne, "in quanto madri" si dovrebbe avere diritto di parola su tutto: come se partorire rendesse, di per sé, atte alla comprensione delle leggi dell'universo.”

Di mamma ce n'è più d'una

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
Loredana Lipperini photo
Loredana Lipperini 52
giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana 1956

Citazioni simili

Simone de Beauvoir photo
Walt Whitman photo
Alberto Jacometti photo

“Il passato non è passato, nel cuore delle madri: è presente.”

Alberto Jacometti (1902–1985) giornalista e politico italiano

Origine: Mia Madre, p. 152

Gabriel García Márquez photo

“… gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma che la vita li costringe ancora molte altre volte a partorirsi da sé.”

Love in the Time of Cholera
L'amore ai tempi del colera
Variante: si lasciò trasportare dalla sua convinzione che gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri le danno alla luce, ma che la vita li costringe ancora molte altre volte a partorirsi da sé.

Mario Adinolfi photo

“Il ddl Cirinnà vuole attaccare il cartellino del prezzo al ventre delle madri. I diritti civili esistono e sono quelli dei figli.”

Mario Adinolfi (1971) giornalista, politico e giocatore di poker italiano

Origine: Citato in Andrea Riva, Family Day contro le unioni civili "Respingere il ddl Cirinnà" http://www.ilgiornale.it/news/cronache/family-day-1-milione-persone-piazza-1218610.html, il Giornale.it, 30 gennaio 2016.

Francis Herbert Bradley photo

“Quando la maggior parte delle madri sarà sufficiente all'educazione dei figli, la società cambierà aspetto.”

Maria Giuseppa Guacci (1807–1848) poetessa italiana

citato in A. Balzerano, Giuseppina Guacci Nobile nella vita, nell'arte, nella storia del Risorgimento, Di Mauro Editore, 1975

Pier Paolo Pasolini photo

“Ballata delle madri.

Mi domando che madri avete avuto. 
Se ora vi vedessero al lavoro 
in un mondo a loro sconosciuto, 
presi in un giro mai compiuto 
d’esperienze così diverse dalle loro, 
che sguardo avrebbero negli occhi? 
Se fossero lì, mentre voi scrivete 
il vostro pezzo, conformisti e barocchi, 
o lo passate a redattori rotti 
a ogni compromesso, capirebbero chi siete? 

Madri vili, con nel viso il timore 
antico, quello che come un male 
deforma i lineamenti in un biancore 
che li annebbia, li allontana dal cuore, 
li chiude nel vecchio rifiuto morale. 
Madri vili, poverine, preoccupate 
che i figli conoscano la viltà 
per chiedere un posto, per essere pratici, 
per non offendere anime privilegiate, 
per difendersi da ogni pietà. 

Madri mediocri, che hanno imparato 
con umiltà di bambine, di noi, 
un unico, nudo significato, 
con anime in cui il mondo è dannato 
a non dare né dolore né gioia. 
Madri mediocri, che non hanno avuto 
per voi mai una parola d’amore, 
se non d’un amore sordidamente muto 
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto, 
impotenti ai reali richiami del cuore. 

Madri servili, abituate da secoli 
a chinare senza amore la testa, 
a trasmettere al loro feto 
l’antico, vergognoso segreto 
d’accontentarsi dei resti della festa. 
Madri servili, che vi hanno insegnato 
come il servo può essere felice 
odiando chi è, come lui, legato, 
come può essere, tradendo, beato, 
e sicuro, facendo ciò che non dice. 

Madri feroci, intente a difendere 
quel poco che, borghesi, possiedono, 
la normalità e lo stipendio, 
quasi con rabbia di chi si vendichi 
o sia stretto da un assurdo assedio. 
Madri feroci, che vi hanno detto: 
Sopravvivete! Pensate a voi! 
Non provate mai pietà o rispetto 
per nessuno, covate nel petto 
la vostra integrità di avvoltoi! 

Ecco, vili, mediocri, servi, 
feroci, le vostre povere madri! 
Che non hanno vergogna a sapervi 
– nel vostro odio – addirittura superbi, 
se non è questa che una valle di lacrime. 
È così che vi appartiene questo mondo: 
fatti fratelli nelle opposte passioni, 
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo 
a essere diversi: a rispondere 
del selvaggio dolore di esser uomini.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Argomenti correlati