“La moglie di Magascià aveva saputo da Matalena, in grande confidenza, che don Paolo aveva confessato un giovanotto venuto dal piano. […] La donna venne perciò a implorarlo perché confessasse suo marito, che da venticinque anni non si era riconciliato con Dio. […] Il prete era ricaduto in uno stato di estrema debolezza. […] Rispose perciò alla donna con un no distratto. Non ci pensava più, quando gli arrivò in camera il vecchio Magascià. […] il vecchio s'inginocchiò ai suoi piedi, si fece il segno della croce, baciò il pavimento e tenendo la faccia a terra si batté il petto tre volte:
«Mea culpa, mea culpa, mea culpa» egli mormorò.
Senza levare la testa, abbassando ancora di più la voce, egli continuò a borbottare per alcuni minuti parole incomprensibili, di cui si percepiva solo un sommesso sibilare accompagnato da brevi sospiri.”
cap. XXVI
Vino e pane
Argomenti
vecchio , donna , ricaduta , sommesso , mormorio , giovanotto , pavimento , confidenza , distratto , sospiro , prete , don , petto , camera , debolezza , marito , croce , minuto , moglie , segno , piano , arrivo , voce , terra-terra , cap. , no , tre-giorni , terra , parola , ancora , dio , stato , parola-chiave , grande , venuta , testa , volteIgnazio Silone 105
scrittore italiano 1900–1978Citazioni simili

“La moglie ideale è quella che saluta devotamente il marito… Che si sta recando da un'altra donna.”
Senza fonte

“A donna non si fa maggior dispetto, | che quando o vecchia o brutta le vien detto.”
XX, 120
Orlando furioso

16 novembre 1897; Vergani, p. 133
Diario 1887-1910