“L'altura di Ashe Ridge incombeva, opprimente e minacciosa, e un'improvvisa folata di vento scosse con violenza i rami degli alberi. In quell'istante, da dietro l'angolo della casa, comparve una ragazza.
Coi capelli neri scompigliati dal vento, ricordò a Luke il quadro di Nevinson intitolato "La strega". Quel viso pallido, delicato, quei capelli così lunghi che parevano arrivare fino alle stelle… se la immaginò a cavallo di un manico di scopa che voleva verso la luna.”
Murder Is Easy
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Nessuno più di Hesse ha saputo leggere in questo sorriso l'ermetica corrispondenza di due volti, quello dell'Apollo di Veio e del Budda. Essi affiorano dai densi chiarori di un sole autunnale filtrato nelle pagine indimenticabili del Klingsor, sigillando in sé non l'agonia tempestosa di un forzato distacco, ma l'occulto presagio di un infinito ritrovamento, dove tutto è «in divenire, tutto in metamorfosi, tutto pervaso dall'anelito di divenire uomo, di divenir stella, tutto pervaso di nascita e di disfacimento, pieno di Dio e di morte». (da Klingsor o la «musica del mutamento», p. 310)
Gli schiavi di Efesto
Origine: Da Herman Hesse, Narciso e Boccadoro, traduzione di C. Baseggio in Opere Scelte di Hermann Hesse, 5 vv., a cura di L. Mazzucchetti, Milano, 1961, III, p. 509. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 310.
Origine: Da Hermann Hesse, Klingsor letzter Sommer, in Gesammelte Werke, 12 vv., Frankfurt a. M., 1970, V, pp. 322-323. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 310.
da L'appartamento

da Meditazione su un manico di scopa. In conformità allo stile e alle maniere delle meditazioni dell'onorevole Robert Boyle, 1703; in 1993
Il leone non mangia la vera vergine

dalla lettera aperta http://www.lucacoscioni.it/node/7849 al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, 21 settembre 2006

“E il vento? Tutte le folate di vento vengono a lamentarsi alla sua porta.”
4 ottobre 1905; Vergani, p. 232
Diario 1887-1910