Frasi da libro
Di qua dal Paradiso

Di qua dal Paradiso è il primo romanzo dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald. Largamente autobiografico, fu pubblicato nel 1920 a New York divenendo un cult-book per generazioni di lettori; secondo il critico letterario Edmund Wilson, il libro cerca di «scoprire un significato della vita». Rappresentando la vita dei laureandi di Princeton, che sfilano vestiti di flanella bianca, gli studenti pettinati con la scriminatura in mezzo e i capelli lisciati con l'acqua, i loro giochi erotici, Fitzgerald canta la più caduca di tutte le realtà: la giovinezza, i suoi momenti indimenticabili e inafferrabilmente fuggevoli, della generazione emersa dopo la Grande Guerra. Il libro è dunque un'anticipazione dei temi della gioventù che sarebbero riemersi poi nei successivi scritti dell'autore, a cominciare da Belli e dannati, che costituisce una sorta di continuazione del primo romanzo.

“Ma la verità è che il sesso è proprio al centro delle nostre astrazioni più pure.”
Origine: Di qua dal Paradiso, p. 273

“Per tenere un uomo, la donna deve rivolgersi a quanto c'è di peggio in lui.”
Origine: Di qua dal Paradiso, p. 281