Frasi su alato

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema alato, cavallo.

Frasi su alato

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“Nemmeno lo spirito più alato può sfuggire alla necessità fisica.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

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“Giordano Bruno, dedicò la sua satira contro la fede e il papa (l'asino ideale) dal titolo Cabala del cavallo Pegaseo ad un vescovo – con queste parole "prendetelo, se volete, per uccello; perché è alato e dei più gentili e gai che si possano tenere in gabbia”

Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano

Il motto di Bruno era, "in tristitia hilaris, in hilaritate tristis" che potrebbe essere il motto dell'Umorismo – Per la lingua da lui usata diceva "chi m'insegnò a parlare fu la balia". (n, 2416)

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“Chesterton è stato uno dei pensatori più profondi che siano mai esistiti.”

Étienne Gilson (1884–1978) filosofo e storico francese

citato in Gilbert Keith Chesterton, Il pugnale alato e altri racconti, BUR, a cura di Stefano del Magno e Davide Rondoni, introduzione di Stratford Caldecott, p. IV

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“Per soverchio ferir stanco e sudato | Di bel giardin fra i fiori | Di Ciprigna dormía l'ignudo figlio, | Quando dall'alvear drappello alato | Uscì di pecchie, e sovra lui si pose.”

Francesco De Lemene (1634–1704) librettista italiano

da Male d'Amore, in Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani, raccolti da G.B.C., Tip. Molinari, Venezia, 1834

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“[…] al posto delle elette gentildonne favolatrici, Pampinea, Fiammetta, Neifile, qui troviamo Zeza sciancata, Cecca storta, Meneca gozzuta, Tolla nasuta, Popa gobba, Antonella bavosa, Ciulla musuta, Paola scerpellata, Ciommetella tignosa e Iacova squarquoia: un vero e proprio congresso di lamie. È vero che costoro, scelte dal re di Vallepelosa come le migliori della città, essendo le più svelte e linguacciute, favoleggiano nei giardini reali. Ma che giardini reali son questi! Invece di alberi solenni, una semplice pergola d'uva: il giardino reale si riduce alle proporzioni d'un modesto orto suburbano. E che re son quelli dei «cunti» del Basile! Che cosa inventa uno di essi per distrarre la figlia che non sapeva ridere? Niente di meglio che schizzare con una fontana d'olio le persone che passano dinanzi alla reggia. Trovata allegra degna di quello che doveva essere un re napoletano, il re Lazzarone, che per mettere il buonumore addosso alla delicata sua sposa, le toglieva di sotto la sedia facendola cadere. (Il che dimostra che Ferdinando I fu un prodotto inevitabile di quello stesso ambiente che produsse le fiabe del Basile.) Un altro re deve abitare in un ben curioso palazzo, se non può fare uno sbadiglio senza irritare due vecchiacce che vivono in un giardino su cui guardano le sue finestre. Un altro se ne sta affacciato alla finestra per trovar marito alla figlia; e v'è un principe che rapisce la bella non già su un cavallo alato, ma su un modesto asino, e ve n'è un altro che fa alle sassate coi monelli di strada.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

da Il «Cunto de li cunti» di G.B.Basile, p. 170
Bellezza e bizzarria

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“Salta su un cavallo alato | prima che l'incostanza offuschi lo Splendore. (da Le Aquile Non Volano A Stormi, n. 2)”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

Dieci stratagemmi