“Stavo pensando", disse Prokop come se volesse farsi perdonare il suo silenzio, "com'è strano quando il vento gioca con gli oggetti inanimati. E' quasi miracoloso il modo in cui cose che giacciono in giro senza un briciolo di vita improvvisamente cominciano a svolazzare. Non ve ne siete accorti? Una volta stavo in una piazza deserta e guardavo un mucchio di cartacce che si rincorrevano l'un l'altra. Non sentivo il vento perché stavo in un angolo riparato, ma eccole là, ammassate insieme in una vera e propria danza della morte. Un attimo dopo sembrava che avessero stipulato un armistizio ma, tutto a un tratto, uno sbuffo irresistibile della memoria sembrava soffiare su di loro, e ricominciavano, ognuna correndo dietro alla sua vicina finché scomparvero dietro l'angolo. Rimase solo un giornale intero; stava impotente sul selciato, e sbatteva astiosamente di qua e di là: sembrava un pesce fuor d'acqua che boccheggiasse. Non potei fare a meno di pensare che noi, in fin dei conti, siamo proprio come quei pezzetti di carta svolazzanti, nient'altro. Siamo trascinati di qua e di là da un "vento" invisibile e incomprensibile, che ci obbliga a comportarci in un certo modo, per quanto -da vanitosi- ci vantiamo della nostra forza di volontà.” Gustav Meyrink libro Il Golem The Golem acqua , Sulla vita , Sulla morte , Memoria
“Accidenti ai quattrini!… Accidenti alla cartaccia moneta!… Questa orrenda matrigna dell'arte, di tutte le arti. Mestiere infame questo dell'artista. Da sempre nell'eterno quotidiano della vita invivibile, indissolubilmente coniugato alla piccolo borghese fatalità del miserabile. Coniugato a tal punto che quest'ultimo poveraccio spregevole termine potrebbe benissimo sostituire l'altro, cioè quello dell'artista, in un più intransigente rigoroso dizionario. A un individuo abbiente è rispettabile, non verrebbe mai in testa di vivacchiare con ciò che è detto: arte. Arte: il più astruso e stupido tra gli espedienti.” Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano Quattro momenti su tutto il nulla Sull'arte , Sulla vita , Sulla fame
“La virtuale eclissi della discussione sui contenuti dell'insegnamento, sostituita da un asfissiante fuoco d'artificio su metodologie, obiettivi, profili ed altra irrilevante cartaccia politico-sindacale, […] rimanda alla grande ipotesi filosofica di Martin Heidegger sulla progressiva dissoluzione e trasformazione della tradizione metafisica occidentale in tecnica planetaria. Il carattere anonimo, impersonale ed autoriproduttivo della tecnica planetaria è effettivamente indifferente ai contenuti culturali che lo accompagnano, contenuti culturali creati, elaborati e discussi in una precedente epoca storica di tipo "metafisico". In questo senso, l'attuale tendenza a trasformare lo stesso Internet da rete di comunicazione agile e veloce (cosa che indiscutibilmente è) in una sorta di orizzonte culturale nuovo ed epocale in sé, che caratterizzerebbe un'intera epoca storia avveniristica lasciandosi alle spalle il vecchio ciarpame librario, deve essere considerata come un segnale significativo. I pedagogisti pazzi, i politici superficiali ed i sindacalisti ciarloni che ritengono forse di essere i soggetti consapevoli e progettuali di queste riforme scolastiche non immagina neppure, anche (ma non solo) per carenza di educazione filosofica, di non essere che gli oggetti inanimati di una trasformazione epocale che non riescono neppure a capire. Sarebbe bene che Umberto Galimberti o Emanuele Severino gliela spiegassero, perché al di sotto di questi nomi "supernoti" essi non darebbero certo ascolto a nessuno.” Costanzo Preve (1943–2013) filosofo e saggista italiano Origine: L'educazione filosofica, p. 142 Sugli pazzi , Comunicazione , Senso , Storia
“[A Napoli] Troppa folla, troppo disordine, troppo rumore. Non pioveva, ma le strade erano bagnate e umide peggio che in campagna, e dappertutto bucce e cartacce, semi di zucca, scheletrini di pesci, valve di cozze, banchi di pizzaiuoli di paste cresciute esposte alla polvere in un acre fetor d'olio fritto.” Domenico Rea libro Ninfa plebea Origine: Ninfa plebea, p. 100
“Questa è la Svezia, aveva pensato. In apparenza è tutto chiaro e pulito, i nostri aeroporti sono costruiti in modo accogliente e razionale. Non vi sono angoli bui, tutto è visibile, nessuno finge di essere quello che non è. La nostra religione e il nostro credo nazionali sono basati su quella sicurezza che è scritta nella nostra costituzione e che in qualche modo fa sapere al resto del mondo che da noi morire di fame è considerato un delitto. Ma non parliamo con sconosciuto a meno che non sia veramente necessario o se ne siamo costretti, perché ciò che è sconosciuto può imbarazzarci, farci male, gli sconosciuti gettano le cartacce per strada e parlano troppo. Non abbiamo mai creato un impero e quindi non siamo stati costretti a vederlo crollare. Ma ci siamo autoconvinti di aver creato il migliore paese del mondo, anche se siamo una piccola nazione. Siamo i custodi fedeli delle porte del paradiso, ma adesso che la festa è finita, ci vendichiamo con un controllo dei passaporti tra i più insopportabili al mondo” Henning Mankell libro I cani di Riga The Dogs of Riga Sulla fame , Sul mondo , Sulla religione , Modo
“NIENTE, CONTINUANO A FREGARSENE TUTTI DEL CLIMA … FINALMENTE HO CAPITO PERCHÉ LA NATURA HA CREATO LA MORTE … LO SPAZZINO RIPULISCE LE STRADE DALLE CARTACCE, LA MORTE RIPULISCE LA NATURA DAGLI IMBECILLI! DOMENICO ADONINI” Domenico Adonini Natura , Sulla morte