Frasi di Giovanni Berchet

“La faccia sua sì bella | La disfiorò il dolor: | La voce del cantor | Non è più quella.”

“Libertà non fallisce ai volenti, | Ma il sentier de' perigli ell'addita; | Ma promessa a chi ponvi la vita, | Non è premio d'inerte desir.”

“Maledetto | chi s'accosta senza piangere | Alla terra del dolor!”

“Come il mar su cui si posa | Sono immensi i guai d'Italia | Inesausto è il suo dolor.”

“Da quest'Alpi infino a Scilla | È delitto amar la patria, | È una colpa il sospirar.”

“La guancia sua sì bella | Più non somiglia un fior: | La voce del cantor | Non è più quella.”

“Un popol diviso per sette destini, | In sette spezzato da sette confini, | Si fonde in un solo, più servo non è.”

“Veggo lo scrittorello, colui il quale vende ognora a gran prezzo ciò che val nulla: se stesso e i suoi giudizi.”

“Dove che venga l'esule | Sempre ha la patria in cor.”

“L'han giurato. Li ho visti in Pontida | Convenuti dal monte, dal piano, | L'han giurato; e si strinser la mano | Cittadini di venti città.”

“Non la siepe che l'orto v'impruna | E il confin dell'Italia, o ringhiosi; | Sono i monti il suo lembo; gli esosi | Son le torme che vengon di là.”

“Fidi all'infame gara | Di chi più alacre a opprimere | O chi 'l sia più a servir.”