Immanuel Kant: Frasi popolari (pagina 2)

Frasi popolari di Immanuel Kant · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
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“Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l'illuminismo fra gli uomini.”

Origine: Da Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?, 5 dicembre 1783.

“L'uomo vuole la concordia; ma la natura sa meglio di lui ciò che è buono per la sua specie: essa vuole la discordia.”

Origine: Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico, p. 103

“Il bello è il simbolo del bene morale.”

Critica del giudizio

“Colui che vuol sostenere di avere una cosa come sua, deve essere in possesso di questo oggetto, perché, se non lo fosse, non potrebbe essere danneggiato dall'uso che un altro fa di esso senza il suo consenso.”

Origine: citato in Immanuel Kant, Stato di diritto e società civile, a cura di Nicolao Merker, Editori Riuniti, Roma 1982. ISBN 88-359-3906-2
Origine: Principi metafisici della dottrina del diritto, p. 226

“Io dunque ho dovuto sopprimere il sapere per sostituirvi la fede.”

2010, Prefazione alla seconda edizione
Ich musste das Wissen aufheben, um zum Glauben Platz zu bekommen.
Critica della ragion pura

“Il bello si accorda col sublime in questo, che entrambi piacciono per se stessi. Inoltre, entrambi non presuppongono un giudizio dei sensi né un giudizio determinante dell'intelletto ma un giudizio di riflessione […].
Ma saltano agli occhi anche differenze considerevoli. Il bello della natura riguarda la forma dell'oggetto, la quale consiste nella limitazione; il sublime invece si può trovare anche in un oggetto privo di forma, in quanto implichi o provochi la rappresentazione dell'illimitatezza, pensata per di più nella sua totalità […] Tra i due tipi di piacere c'è inoltre una notevole differenza quanto alla specie: mentre il bello implica direttamente un sentimento di agevolazione e di intensificazione della vita, e perciò si può conciliare con le attrattive e con il gioco dell'immaginazione, il sentimento del sublime invece è un piacere che sorge solo indirettamente, e cioè viene prodotto dal senso di un momentaneo impedimento, seguito da una più forte effusione delle forze vitali, e perciò, in quanto emozione, non si presenta affatto come gioco, ma come qualcosa di serio nell'impiego dell'immaginazione. Quindi il sublime non si può unire ad attrattive; e poiché l'animo non è semplicemente attratto dall'oggetto, ma alternativamente attratto e respinto, il piacere dei sublime non è tanto una gioia positiva […] merita di essere chiamato un piacere negativo.”

1997, pp. 159-161
Critica del giudizio

“Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora […] contribuiscono a far sì che l'oggetto della loro predizione si avveri.”

Origine: Da Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto, traduzione di Norberto Bobbio, Luigi Firpo e Vittorio Mattiheu, UTET, Torino 1971.