Jules Renard: Frasi popolari (pagina 13)

“Rousseau, lo leggevo sonnecchiando, e io voglio sopprimere in me tutto ciò che di lui mi faceva sonnecchiare.”

Jules Renard

16 dicembre 1896; Vergani, p. 117
Diario 1887-1910

“Si entra in un libro come in un treno, con qualche occhiatina dietro, con qualche esitazione e con la noia di cambiare luogo e idee. Come andrà il viaggio? Come sarà il libro?”

Jules Renard

15 febbraio 1890; Vergani, p. 33
Diario 1887-1910

Viaggio

“Tristan Bernard mi dice che io assomiglio molto a Dickens. Ecco un altro che occorrerà leggere perché gli assomiglio. Speriamo che non sia noioso come gli altri.”

Jules Renard

20 febbraio 1893; Vergani, p. 64
Diario 1887-1910

“I seni delle donne hanno la forma di grossi soffietti per la polvere insetticida.”

Jules Renard

19 settembre 1895; Vergani, p. 96
Diario 1887-1910

Sulle donne

“Appoggiati sui gomiti, seguono con lo sguardo le montagnole delle gallerie scavate dalle talpe, che zigzagano a fior di campo, come a fior di pelle le vene dei vecchi. Talvolta le perdono di vista, talaltra esse sbucano in una spianata, dove la cuscuta devastatrice, spande la sua barba di filamenti rossi. Qui i cunicoli delle talpe formano un piccolo villaggio di capanne costruite come quelle degli indiani.”

Jules Renard

2010, p. 31
Pel di carota

Perdono

“Non posso guardare una foglia d'albero senza essere schiacciato dall'universo.”

Jules Renard

16 giugno 1900; Vergani, p. 169
Diario 1887-1910

Albero , Universo

“So che la letteratura non dà da mangiare all'uomo che vi si dedica. Per fortuna io non ho mai molto appetito.”

Jules Renard

11 febbraio 1902; Vergani, p. 192
Diario 1887-1910

Letteratura

“Femminismo. Sì: credo che sia giusto, prima di far fare un figlio a una donna, domandarle se lo vuole.”

Jules Renard

2 marzo 1905; Vergani, p. 229
Diario 1887-1910

figlie

“La formula nuova del romanzo è di non fare del romanzo.”

Jules Renard

6 aprile 1892; Vergani, p. 56
Diario 1887-1910

“Certi amici diffidano di noi come se credessero che noi si conosca il fondo della loro anima.”

Jules Renard

13 marzo 1906; Vergani, p. 236
Diario 1887-1910

Anima

“Rostand, il poeta delle folle che si credono intelligenti.”

Jules Renard

12 luglio 1903; Vergani, p. 207
Diario 1887-1910

“Quando si è commessa un'indiscrezione, si crede di cavarsela raccomandando che si sia più discreti di quanto non lo siamo stati noi stessi.”

Jules Renard

21 aprile 1890; Vergani, p. 36
Diario 1887-1910

“Nello stile, l'immagine è un germe di corruzione.”

Jules Renard

30 ottobre 1908; Vergani, p. 263
Diario 1887-1910

“Nel momento in cui il condannato ha la testa infilata nella ghigliottina, ci dovrebbe essere un silenzio prima che la lama cada. Una guardia repubblicana dovrebbe uscire dai ranghi e consegnare al carnefice una busta. Il carnefice dovrebbe dire al condannato: «È la tua grazia!» e nel medesimo momento dovrebbe far cadere la lama. Il condannato morirebbe così pienamente felice.”

Jules Renard

22 giugno 1894; Vergani, p. 77
Diario 1887-1910

Silenzio , Dire bugie

“La più stupida esagerazione è quella delle lagrime. È seccante come un rubinetto che non si chiude.”

Jules Renard

29 marzo 1889; p. 17
Diario 1887-1910

“L'anno ha un'agonia troppo lunga. Si è tristi il 20 dicembre e il 31 non ci si accorge che l'anno muore.”

Jules Renard

20 dicembre 1906; Vergani, p. 248
Diario 1887-1910

“La mimosa è, tra i fiori, quello che è il canarino tra gli uccelli.”

Jules Renard

20 febbraio 1896; Vergani, p. 108
Diario 1887-1910

Uccello , Fiori

“Credo che gli occhi dei neonati, questi occhi che non vedono ancora e nei quali si vede appena, questi occhi senza bianco, profondi e incerti, siano fatti con una particella dell'abisso da cui sono saliti.”

Jules Renard

2 febbraio 1889; Vergani, p. 16
Diario 1887-1910

“Un uomo di carattere non ha un buon carattere.”

Jules Renard

2 gennaio 1907; Vergani, p. 249
Diario 1887-1910

“Io sono un orologio il cui pendolo oscilla senza stancarsi dall'orgoglio all'umiltà: ma, solido sulle mie gambe mantengo l'equilibrio e resto in piedi.”

Jules Renard

3 novembre 1894; Vergani, pp. 81-82
Diario 1887-1910