Frasi di Renato Vallanzasca
Renato Vallanzasca
Data di nascita: 4. Maggio 1950
Renato Vallanzasca Costantini, comunemente noto come Renato Vallanzasca , è un criminale italiano.
Autore, negli anni settanta e seguenti, di numerosi sequestri è stato condannato, complessivamente, a quattro ergastoli e 295 anni di reclusione.
Frasi Renato Vallanzasca
„Io voglio sempre avere l'opportunità di farmi la barba la mattina, potendomi guardare allo specchio senza dovermi sputare in faccia.“
Origine: Dal programma televisivo Novecento, Rai 3, 13 novembre 2000.
„Sono nato per fare il delinquente, il resto sono balle. Non sono una vittima della società. Non mi reputo tale. Sono un ragazzo che poteva avere la possibilità di studiare. Anche se non ero di una famiglia benestante, non ci mancavano i mezzi, eravamo in una condizione agiata. Ma fin da piccolo mi piaceva rubare i soldatini.“
Origine: Citato in Massimo Fini, Vallanzasca: "Un bandito non travestito", Il Fatto Quotidiano, 9 settembre 2010.
„Sai che ti dico? Che ne ho le balle piene e non vedo l'ora di liberarmi del mio mito. Il bel René… La banda della Comasina… Ma andassero un po' tutti a cagare.“
Origine: Citato in Vallanzasca: "Addio bel René, la vecchia mala ormai non c'è più", la Repubblica, 14 ottobre 2009.
„Oggi, se facessi il bandito, vivrei tre giorni. Perché o troverei uno che mi ammazza direttamente o che mi fa ammazzare per cento euro. Ma ti rendi conto? Bruciano i barboni per noia. Mandano a battere le bambine o le schiave. Per il grano o per un tiro di quella merda che manda in pappa il cervello, sono disposti a tutto. La malavita non esiste più. Oggi esiste la mala-vita. Niente regole, niente onore, niente amicizia, niente rispetto. La violenza è dappertutto ed è insensata. E ti assicuro che ce ne vuole a dirtelo, perché io pure ho ucciso. Ma io saltavo i banconi e lo mettevo nel conto. Se andava male, sapevo che sarebbe toccata o a me, o alle guardie che mi inseguivano sparando. Oggi chi è lo scemo che rapina una banca?“
citato in Vallanzasca: "Addio bel René, la vecchia mala ormai non c'è più", la Repubblica, 14 ottobre 2009
„Perché non chiedere perdono? Perché il perdono è un sentimento privato. Per chi lo chiede e per chi lo concede o lo rifiuta. Il mio modo di chiedere perdono pubblicamente è stato scontare il castigo che mi è stato inflitto, assumermi la responsabilità dei disastri che ho combinato, chiedendo solo di non morire in carcere. La grazia la voleva chiedere la mia vecchietta, ma non avrei sopportato che si dicesse che mi nascondevo sotto la sottana di mammina e così ci ho messo la faccia. Non mi è stata data e la cosa è finita lì. Posso solo dire che quando arriverà il giorno in cui chiedere perdono e arriverà, non ci saranno né fanfare, né pennivendoli a registrare l'evento.“
citato in Vallanzasca: "Addio bel René, la vecchia mala ormai non c'è più", la Repubblica, 14 ottobre 2009
„È proprio perché ho chiuso dodici anni fa, decidendo di raccontare la mia vita con un libro, che posso dire di aver seppellito quel Renato Vallanzasca. E ora che sono vecchio come il dattero, posso finalmente chiedermi se sono io a essere cambiato o questo mondo che mi circonda. Probabilmente l'uno e l'altro. Forse, soprattutto questo mondo.“
citato in Vallanzasca: "Addio bel René, la vecchia mala ormai non c'è più", la Repubblica, 14 ottobre 2009
„Mi sono innamorato del computer, sono diventato bravino e tra l'altro è quello che penso possa essere il mio futuro, perché nonostante tutto ci credo ancora di avere un futuro.“
Origine: Dal programma televisivo Novecento, Rai 3, 13 novembre 2000.