“Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.”
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“Così tra questa | immensità s'annega il pensier mio; | e il naufragar m'è dolce in questo mare.”
vv. 13-15
Canti, XII – L'infinito

J1251 – F1300, vv. 1-4
Lettere
Origine: In Tutte le poesie. J1251 – 1300 http://www.emilydickinson.it/j1251-1300.html, EmilyDickinson, traduzione di G. Ierolli.

“Zitto! silenzio! Chi passa là? | Passa la Ronda! Viva la Ronda! | Viva l'Italia, la libertà!”
da La Ronda; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 236