quale tristezza! || Da lungi risuona quell'arpa d'oro, | di cui a me giunge soltanto l'eco eterna! | In questo antro druidico di grandi macigni | il vento penetra e sospira fra i crepacci, | ed ha la voce di Elettra: essa imbianca la tela | e mormora fra i lauri: «Quale tristezza!» [...] || Oh! come voi io taccio, Atridi, | le cui ceneri affidate alla custodia delle cavallette tacciono. | E non sento più la mia pochezza, | né più i miei pensieri si librano come aquile. | Sono qui profondamente umile e silenzioso, | in questo sepolcro di gloria, di delitto, di orgoglio.
Origine: Da La tomba di Agamennone, in Viaggio in Terrasanta da Napoli, 1836, in Scritti scelti, a cura di Bruno Meriggi, traduzione di A. M. Raffo, La Nuova Italia, Firenze, 1959, p. 91-94. In Andrzej Zielinski, Antologia delle letterature polacca-ungherese ceca-slovacca, Fratelli Fabbri Editori, 1970, p. 32.
“Di sotto il padre di Sue attizza il fuoco:
"Non son vere gemme i nostri bambini?",
contempla ammirato Ed che dorme immoto
presso il camino, mentre i due vecchini
si son dati alla lettura: un thriller
intitolato Jack il Lady-Killer
per la nonna, per il nonno Tom Jones.
Ognuno si legge il suo, ma ogni po'
ecco un pensiero che va condiviso-
"Giacché l'arsenico cresce nei peli?"
oppure: "Tom, questi piani crudeli
come farà a inventarli all'improvviso?",
così intrecciano i romanzi e le vite,
come dei rami di una stessa vite.”
The Golden Gate
Citazioni simili
Origine: Da Atlantic Monthly, maggio 1876; citato in Stella Sacchini, pp. 270-271.
da Salviamoci la pelle!, n. 1
Lambrusco coltelli rose e popcorn
“L'uomo che legge romanzi d'amore preferisce pensare che la donna sia naturalmente priva di peli.”
A neve ferma
“Il fuoco che sembra spento spesso dorme sotto la cenere.”