9 novembre 1945
Origine: Da La terra e la morte, in Poesie del disamore, Einaudi, Torino.
“Il sacerdote notò il mio gesto e disse: “Hai corso molto a lungo; le tue vesti sono strappate, sei pesto e sanguinante e sporco di fango. Hai sparso sangue altrui e vieni a cercare rifugio? Se è così, entra nel sacro luogo, perché qui fuori Apollo non può proteggerti”. Si chinò per aiutarmi. Le sue erano le mani di un vecchio, ma asciutte e calde, e avevano una forza risanatrice. Io dissi: “Non ho sparso il sangue di nessuno. Sarebbe meglio se avessi sparso il mio, perché i miei occhi hanno visto il mio cuore e la sua luce s’è mutata per sempre in tenebra”. “Nel cuore di ogni uomo c’è un labirinto”, disse il sacerdote, “e per ciascuno viene il giorno in cui deve giungere al centro e affrontare il Minotauro. […]”.”
The Last of the Wine
Argomenti
due-giorni , gesto , vecchio , luce , meglio , luogo , sacerdote , sacro , visto , giorno , forza , uomo , fango , cuore , rifugio , tre-giorni , corso , labirinto , sangue , tenebra , centro , centro-destra , centro-sinistra , sporco , lungoMary Renault 26
scrittrice britannica 1905–1983Citazioni simili
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Origine: Dall'intervista di Nicole Cavazzuti, intervista a Guido Manuli, parte seconda http://canali.libero.it/affaritaliani/culturaspettacoli/visionidigitali060508.htm.
XXIII; p. 122
La casa in collina
Variante: Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuoi dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso. Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui: non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce - si tocca con gli occhi - che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.
Colorless Tsukuru Tazaki and His Years of Pilgrimage
Variante: A unire il cuore delle persone non è soltanto la sintonia dei sentimenti. I cuori delle persone vengono uniti ancora più intimamente dalle ferite. Sofferenza con sofferenza. Fragilità con fragilità. Non c'è pace esente da grida di dolore, non c'è perdono senza sangue sparso sul terreno, non c'è accettazione che non nasca da una perdita. Perché alla radice della vera armonia ci sono dolore, sangue e perdite.