“Esce dal buio una littorina, bella e disperata come il Sud. È anche lei una bella stella cadente; si porta dietro un soffio di ruggine, erba e salsedine. Sopra il Mediterraneo, poche stelle di nome latino; la geografia del cielo parla arabo e greco. Lo stesso cielo dei Fenici. Sulle navi, i veterani di Annibale oltrepassano l'ombra immensa dell'Aspromonte, avvistano l'Etna in eruzione, girano attorno a Capo Passero, puntano nella notte su Pantelleria. Tornano a casa dopo quindici anni. Devono: Scipione è in Africa, spadroneggia come ha fatto Annibale in Italia. La patria chiama, Annibale parte, e i Romani lo lasciano andare senza nemmeno dargli la caccia in mare. Tutto, purché se ne vada.”

—  Paolo Rumiz

Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia
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Paolo Rumiz 37
giornalista e scrittore italiano 1947

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“Hai freddo? Aspetta, ti copro col cielo, | sui tuoi capelli poggia il mazzo delle stelle | ricamate ed io soffio una luna | sopra i tuoi occhi.”

Miklós Radnóti (1909–1944) poeta ungherese

da Poesia d'amore nel giorno dell'Immacolata
Origine: In Poeti ungheresi del '900, a cura di Umberto Albini, ERI, Torino, 1976, p. 95.

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“T'innamorerai quando sarà tardi ormai. E il cielo piangerà, gli mancherà una stella, vai con la tua felicità sei troppo bella.”

Marco Masini (1964) cantautore italiano

da T'innamorerai, n. 2
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“Parole di una bambina inglese di otto anni, nel vedere una stella cadente: «Non mi piacerebbe aggrapparmi a una stella cadente.»”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Origine: Taccuino di Talamanca, p. 39

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