“[L'incontro con Benito Mussolini] Io avevo intorno ai tredici anni, era il 1933. […] Ci sembrò un sogno. Una mattina alle 9, a Palazzo Venezia, l'usciere Navarro ci fa entrare nella mitica Sala del Mappamondo. Era immensa e lustra come uno specchio. Mi tremavano le gambe. Il Duce ci aspettava dietro un grande tavolo. Salutiamo romanamente nelle nostre divise fiammanti. Poi il Duce parla con voce rotonda: "Camerati, vi ascolto". Al che il veterano si slancia in avanti: "Eccellenza, Duce, ecco il mio piano laborioso. Darà lavoro a centinaia di persone". E gli porge alcuni fogli con mappe e grafici. Passano cinque, dieci secondi, sufficienti perché Mussolini intuisca tutta l'inconsistenza del progetto. "Mi vorreste alla posa della prima pietra? No – dice –, vi do tempo. Verrò all'ultima". Così ci licenzia, e noi usciamo dal palazzo come cani bastonati. […] Mi è servito in seguito. Non ho più raccomandato nessuno. Quando c'è qualcuno che insiste, gli dico: guarda, mi è andata male perfino con il Duce.”

Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia

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“Il Pdl minimizza qualsiasi residuo dell'ideologia fascista. Guarda anche il duce come l'hanno rimpicciolito.”

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“[Benito Mussolini] È un grande uomo, molto più grande di Stalin.”

Emil Ludwig (1881–1948) scrittore e giornalista tedesco

Origine: Citato in Enzo Biagi, Amori, Rizzoli, Milano, 1988, p. 138. ISBN 88-17-85139-6
Ludwig fece questa considerazione dopo aver intervistato Mussolini (cfr. Biagi, ibidem) nel 1932. L'anno precedente aveva intervistato Stalin. (cfr. la voce su Wikipedia)

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