Origine: Dall'introduzione ai Libri sapienziali, in La Bibbia, p. 553.
“La sventura ha costretto Cristo a supplicare di essere risparmiato, a cercare conforto fra gli uomini, a credersi abbandonato dal Padre. Ha costretto un giusto a imprecare contro Dio, un giusto perfetto, quanto almeno può esserlo una natura soltanto umana, e forse anche di più, se Giobbe non è tanto un personaggio storico quanto una immagine di Cristo. «Egli si fa gioco della sventura degli innocenti». Non è una bestemmia, è un autentico grido strappato al dolore. Il libro di Giobbe è dall'inizio alla fine una pura meraviglia di verità e di autenticità. Se si parla di sventura, tutto ciò che si discosta da quell'esempio è, più o meno, macchiato di menzogna.”
Origine: Attesa di Dio, L'amore di Dio e la sventura, p. 84
Argomenti
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scrittore, filosofo 1909–1943Citazioni simili
Origine: Dall'introduzione a Giobbe, in La Bibbia, p. 554.

“Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?”
Origine: L'ombra e la grazia, p. 171

Origine: Cfr. Gesù: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato!».
Origine: Attesa di Dio, p. 52
Origine: Dall'introduzione a Giobbe, p. 618.