“Ciao, Johnny», mormorò e il vento corse leggero tra gli alberi di porpora. Una foglia rossa ondeggiò nell'aria azzurra e le si posò tra i capelli. «Sono qui. Sono venuta finalmente.» Parlare ad alta voce le sarebbe sembrato inopportuno. Parlare a un morto era un'azione stupida. Così avrebbe pensato una volta. Ma ora si sentiva presa da un'emozione talmente intensa da farle dolere la gola e stringere i pugni. Forse era giusto parlargli.”
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dalla Prefazione a William Gibson, La notte che bruciammo Chrome, p. 12
Pianura
Origine: In Poesia tedesca contemporanea, a cura di Giacomo Cacciapaglia, Newton Compton Editori, Roma, 1980, pp. 58-59.
Origine: Traduzione di Roberto Fertonani in Poesie, Mondadori, Milano, 1969. Note bibliografiche sui testi in Poesia tedesca contemporanea, p. 241.

“Restai stupefatto, i capelli mi si drizzarono in testa, e la voce rimase soffocata in gola.”
II, 774. Ripetuto in III, 48

citato in Richard Schickel, Clint Eastwood – L'uomo dalla cravatta di cuoio