da In epistolam Ioannis ad Parthos
Origine: Citazione tratta dal Salmo 82 (81), 6, ripresa da Gesù nel Vangelo di Giovanni (10, 34).
“Tiresia. Che degli dèi si parla troppo. Esser cieco non è una disgrazia diversa da esser vivo. […] Il mondo è più vecchio di loro. Già riempiva lo spazio e sanguinava, godeva, era l'unico dio – quando il tempo non era ancor nato. Le cose stesse, regnavano allora. Accadevano cose – adesso attraverso gli dèi tutto è fatto parole, illusione, minaccia. Ma gli dèi possono dar fastidio, accostare o scostare le cose. Non toccarle, non mutarle. Sono venuti troppo tardi. […] È accaduto qualcosa – che non è bene né male, qualcosa che non ha nome – gli daranno poi un nome gli dèi.”
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Cesare Pavese
,
libro
Dialoghi con Leucò
da I ciechi
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ibidem, p. 290
“Fu la paura la prima nel mondo a creare gli dèi.”
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Primus in orbe deos fecit timor.
Si tratta in realtà di una frase da Petronio Arbitro, Frammenti, 27; o da Publio Papinio Stazio, Tebaide, 3, 661.
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