“Con Arbasino, come lettore, non so convivere. È troppo veloce: io amo la lentezza. Dà troppo: ho bisogno di meno. Lui enumera: io cerco una sintassi. Lui registra, provoca, mette in fila interrogazioni retoriche: io mi aspetto ragionamenti. Lui deborda: io vorrei pause e confini. Le sue energie sono infinite: io vorrei una sosta. Preferisco gli scrittori che cambiano ritmo e tono: lui (come peraltro Pasolini e Calvino) ha sempre un ritmo e un tono. Mi sento a mio agio con gli scrittori che hanno un io di media grandezza: l'io di Arbasino è invece un io minimo prossimo allo zero, sparisce di fronte all'oggetto su cui lavora. Oppure è un io che si dilata fino a coincidere con il fiume del divenire, con il mare dell'essere e con ognuna delle loro increspature: è un io sconfinato, veloce, perpetuamente mobile, che non sopporta né lo spazio né il tempo. Un io virtuosamente estroverso, perché l'interiorità è madre di tutti i vizi. La vitalità di Arbasino sfiora il sovrumano, anzi lo scavalca. Io amo tipi che disperano di poter raggiungere semplicemente l'umano.”
Origine: Da Come convivere con Arbasino, Il Foglio, 22 gennaio 2010; poi in Non incoraggiate il romanzo. Sulla narrativa italiana, Marsilio, 2011.
Argomenti
tono , ritmo , scrittore , increspatura , interrogazione , sintassi , lentezza , sosta , registro , mobilio , agio , retorica , mobile , zero , divenire , ragionamento , fiume , media , grandezza , confine , confino , minimo , lettore , non-lettore , energia , spazio , oggetto , infinito , fronte , madre , mare , aspetto , lavoro , lavorio , potere , meno , bisogno , tempo , essere , filaAlfonso Berardinelli 11
critico letterario e saggista italiano 1943Citazioni simili

da Questa gente
V.E.L.M. (Vivi e lascia morire)

Origine: La fidanzata di lillà. Lettere a Ljuba, p. 55

Origine: Favole della vita, p. 159
“Io sento il bisogno della lentezza (sempre più forte).”
Strada verso la libertà