“Se il prodotto del lavoro mi è estraneo, e mi sta di fronte come una potenza straniera, a chi esso appartiene allora? Se la mia propria attività non mi appartiene, ma è estranea e coartata attività, a chi appartiene allora?
A un ente altro da me.
Chi è questo ente? […]
L'ente estraneo, al quale appartiene il lavoro e il prodotto del lavoro, può essere soltanto l'uomo stesso.”
Origine: Manoscritti economico-filosofici del 1844, pp. 194-7
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Tommaso Landolfi
(1908–1979) scrittore, poeta e traduttore italiano
da Racconti impossibili, Vallecchi, Firenze, 1966, p. 110
2013, 12a
Tantrāloka, Capitolo XXII