“I documenti in cui per la prima volta il volgare appare in piena luce, coscientemente contrapposto al latino, sono i quattro placiti cassinesi. Si tratta di un gruppetto compatto di quattro pergamene di analogo argomento […] appartenenti allo stesso tempo (il breve periodo dal 960 al 963) e agli stessi luoghi. […]
I quattro passi in volgare sono i seguenti:
(Capua, marzo 960):
Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti.
(Sessa, marzo 963):
Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe monstrai, Pergoaldi foro, que ki contene, et trenta anni le possette.
(Teano, luglio 963):
Kella terra, per kelle fini que bobe mostrai, sancte Marie è, et trenta anni la possett parte sancte Marie.
(Teano, ottobre 963):
Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe mostrai, trenta anni le possette parte sancte Marie.
(III. I primordi”

950-1225), 8. I placiti cassinesi, pp. 90-91
Storia della lingua italiana
Origine: voce su Wikipedia.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia
Bruno Migliorini photo
Bruno Migliorini 12
linguista, filologo e esperantista italiano 1896–1975

Citazioni simili

“Così, siamo certi che il nesso consonantico nt del latino era pronunciato anche in Campania, e probabilmente fin dall'età romana, nd. Dunque, kondene, trenda, Sandi: voci tuttavia che nel nostro testo si presentano in veste fonetica latina: contene, trenta e perfino Sancti. Siamo certi anche della pronuncia v del b iniziale, già attestato nel latino di iscrizioni antiche; quindi Venedhitti (nomi locali della Campania d'oggi sono Santo Vendetto e San Venditto): ma il testo reca Benedicti. Del periodetto capuano la pronuncia sarà stata dunque suppergiù: «Sao kko kkelle terre pe kkelle fini ke kki kkondene trend'anni le possette parte Sandi Venedhitti». Sotto la penna di giudici e notai (ed ecclesiastici), liberazione pertanto da tratti vernacoli e locali, per il tramite del latino, che procura un annobilimento. E, aggiungiamo, scelta fra elementi che si trovano a coesistere nella stessa area: perciò la preferenza accordata alla forma sao (analogica, plasmata su ao « ho »), che sarà stata più diffusa o sarà parsa più eletta di saccio (continuatore del latino sapio, sactio è nel Ritmo cassinese). Questo esempio di scelta, annota il Folena, è il primo della nostra tradizione linguistica. Ma per mettere in luce i latinismi, non si corra il rischio di non valutare debitamente il fondo locale: […] Infine, tra elementi latini, latineggianti, italiani, acquista spicco come italianissimo un fatto sintattico, il pronome le, che non trova dunque riscontro nella formula latina e riprende l'oggetto Kelle terre. Certo, i periodetti della Campania (badando ora solo al primo, di Capua) rappresentano ben più che non quella loro nuda ed elementare praticità.”

Alfredo Schiaffini (1895–1971) filologo e linguista italiano
Bruno Migliorini photo
Emily Dickinson photo
Giuseppe Ciarrapico photo
Giuseppe Ciarrapico photo

“Sono mussoliniano dall'età di quattro anni.”

Giuseppe Ciarrapico (1934–2019) imprenditore, politico e editore italiano

“Quattro minuti quattro di recupero.”

Armando Ceroni (1959) giornalista svizzero

Citazioni tratte Dalle telecronache sulla TSI, Le frasi tipiche

Lee Child photo
Carlo Dossi photo

“L'utopia di un secolo spesso diviene l'idea volgare del secolo seguente.”

Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano

n. 4069

Argomenti correlati