“Il '93, per la mia capa, sono i leccapiedi… leccapiedi testuali, leccapiedi fatti e sputati! Leccapiedi di penna che per una sera la fanno da padroni al castello, tutti pazzi d'invidia, deliranti, gelosi, saccheggiano, ammazzano, si piazzano lì e contano lo zucchero e le posate, le lenzuola… Contano tutto!…Non si fermano… Non sono mai riusciti a smettere. La ghigliottina è uno sportello di banca… Conteranno lo zucchero fino alla morte. […] Basta fargliela vedere, la liquirizia! Andranno dove vorrete voi, seguendo l'odore della porca prebenda, la prospettiva dello sgabello… Non sono certo loro a poterla riscattare l'imbecillità titanica, il sudiciume cromato del bestiame… Puttane di razza, si moltiplicano… Nella fogna l'intera genia, dunque!… Non se ne parli più per niente!… Gli altri, quelli di fronte, è la stessa roba, purissimi cavalieri erranti a 75.000 franchi l'anno.”
Origine: Mea culpa, pp. 22-23
Argomenti
zucchero , sgabello , sportello , ghigliottina , fogna , bestiame , lenzuolo , posata , penna , puttana , pazzi , castello , cavaliere , roba , odore , gelosia , invidia , prospettiva , franco , padrona , padrone , sera , fronte , anno , morte , stesso , razza , intero , bancaLouis-ferdinand Céline 151
scrittore, saggista e medico francese 1894–1961Citazioni simili
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