Origine: Il libro dei segreti, I segreti della gioia (vol. IV), pp. 280-281
“Ei tu, Rus', amata mia, | capanne – e icone incorniciate… | non si vede né limite né fine – | solo l'azzurro che succhia gli occhi. | Come un pellegrino che passa, | io guardo i tuoi campi. | E presso i bassi confini | sonoramente seccano i pioppi. | Odora di mele e di miele | nelle chiese il tuo mite Salvatore. | E rimbomba nel girotondo | sui prati la gaia danza. | Correrò sul calpesto sentiero | Verso la libertà dei vecchi solchi, | Mi accoglierà, come suono di orecchini, | il riso di cantanti fanciulle. | Se griderà la santa schiera: | «Lascia la Rus', vivi in paradiso!» | Io risponderò: «Non voglio paradiso, | Lasciatemi la mia terra nativa.»”
da Ei tu, Rus', amata mia
Russia e altre poesie
Argomenti
terra-terra , azzurro , cantante , capanno , chiesa , confine , confino , danza , fanciullo , fine , guardia , liberto , limite , miele , nativo , orecchino , paradiso , pellegrino , pressa , pressi , rimbombo , riso , salvatore , schiera , sentiero , suono , terra , verso , voglia , pioppoSergej Aleksandrovič Esenin 65
poeta russo 1895–1925Citazioni simili
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