“Fu come se la barriera che lo isolava dagli altri avesse preso un aspetto diverso: Maurice non provò più paura né vergogna. In fin dei conti, le foreste e la notte parteggiavano per lui, non per loro; loro, non lui, si trovavano confinati in una siepe di cinta. Lui aveva agito male e subiva tuttora la punizione: male, sicuro, perché aveva tentato di ricavare il meglio da tutti e due i mondi. «Eppure,» insisté, «io debbo vivere nella mia classe, è un fatto categorico.»”
cap. 42, p. 275
Maurice
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“L'altruista è uno che ha fatto male i propri conti.”
Il grillo parlante

Jules Renard, 14 novembre 1900; Vergani, p. 174
Diario 1887-1910, Citazioni sul Diario

4174, Bologna, 17 aprile 1826; 1898, Vol. VII, pp. 104-105

“È male fare il male a fin di bene.”
Ad ogni uomo un soldo