“In Cambogia, un paese situato tra il Vietnam e la Thailandia sulla cartina, fra lo n e zero sulla carta dei fusi orari, si trova la magica città di Angkor, dove un tempo visse la grande stirpe dei Khmer. Un esploratore francese la rinvenne nella giungla nel XIX secolo. In seguito venne riportata alla luce da alcuni archeologi francesi. La gente semplice che vi abita, discendenti dai Khmer, ha due teorie riguardo la città – che sia stata costruita da una razza di giganti e che la città stessa si sia formata da sé durante la creazione del mondo. Riferendosi ad Angkor sul Times della domenica (10/1/65) Maurice Wiggin scrisse: «I cittadini di Angkor hanno avuto il futuro che desideravano? Non proprio. Eppure sembrarono in grado di adattarsi, convertendosi zelantemente dall'Induismo al Buddismo, costruendo edifici che durassero ('Le rovine più stupefacenti del mondo'). Ma i grandi re Khmer sono ormai polvere.»”

Jerry Cornelius: Programma finale, Incipit

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Sembra che Pol Pot concepisse sé stesso come un erede dell'impero di Angkor Wat, i cui sovrani regnavano da questi templi durante il decimo secolo. Nell'ideologia dei Khmer Rossi, il comunismo veniva raramente menzionato. Invece, c'era «Angka», ovvero «l'Organizzazione», che esigeva la schiavitù in una società agraria senza città o macchine.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

It seems that Pol Pot imagined himself as an heir to the empire of Angkor Wat, whose kings ruled from these temples in the tenth century. In Khmer Rouge ideology, communism was seldom mentioned. Instead, there was the "angka" or "organisation", which demanded slavery in an agrarian society without towns or machines.
Variante: Sembra che Pol Pot si vantava da erede dell'impero di Angkor Wat, i cui re regnavano su questi templi durante il decimo secolo. Nell'ideologia dei Khmer Rossi, il comunismo veniva appena menzionato. Invece, c'era «Angka», ovvero «l'Organizzazione», che insisteva sulla schiavitù in una società agraria senza città o macchine.

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“Teano la quale, fra Cales, Aurunca, e Sessa, Città tutte e tre degli Ausonj, fu abitata da' Sidicini, di stirpe Osca.”

Camillo Pellegrino (1598–1663) scrittore e storico italiano (1598 – 1663)

Origine: Citato in Michele Broccoli, Teano Sidicino, antico, e moderno.

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“Città straordinaria e magica.”

Morgan Freeman (1937) attore e regista statunitense
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