Frasi di Roger Peyrefitte
Roger Peyrefitte
Data di nascita: 17. Agosto 1907
Data di morte: 5. Novembre 2000
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Roger Peyrefitte è stato un diplomatico, scrittore e attivista francese.
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Frasi Roger Peyrefitte
„Cominciò a suonare il Chiaro di luna di Beethoven e il suo braccialetto, urtando la tastiera, aggiungeva alla melodia una nota gracile e un riflesso dorato e io, che le ero vicino, sentivo quella musica salire verso di me. Mi chinai, le dissi: «State suonando il pezzo che preferisco ad ogni altro al mondo». Si fermò, poi di colpo rovesciò indietro la testa ed io vidi due lagrime scendere lungo le sue guance. Carezzai leggermente i suoi capelli, appoggiai la testa contro la sua, la sentii tremare e allora, facendomi coraggio, le baciai la bocca. Non mi rese il bacio, ma le sue labbra restaron socchiuse come se lo respirassero.“
— Roger Peyrefitte
p. 41
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„Palermo di oggi e di ieri
È la città greca per le sue origini, per la luminosità del suo cielo e per le mètopi del suo museo, di bellezza non inferiore a quelle di Olimpia. È città romana per il ricordo delle sue lotte contro Cartagine e per i mosaici della villa Bonanno. È città araba per le piccole cupole di alcune sue chiese, eredi delle moschee. È città francese per la dinastia degli Altavilla che l'abbellirono. È città tedesca per le tombe degli Hohenstaufen. È città spagnola per Carlo Quinto, inglese per Nelson e Lady Hamilton.“
— Roger Peyrefitte
da Du Vèsuve à l'Etna, traduzione di S. Montanelli, Leonardo da Vinci, Bari, 1954; citato in Rina La Mesa, Viaggiatori stranieri in Sicilia, Cappelli, 1961
„L'arco è il più meraviglioso d'Italia e importa poco se uno dei suoi bassorilievi rappresenti la conquista della Dacia o della Mesopotania, la deduzione di una colonia di veterani o la composizione di una questione ereditaria, e un altro rappresenti i provvedimenti di Traiano nei riguardi del commercio o un'incoronazione trionfale.“
— Roger Peyrefitte
da Dal Vesuvio all'Etna, traduzione di Sestilio Montanelli, Leonardo da Vinci, Bari, 1954
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„Nessuna isola erge sull'orizzonte della nostra civiltà una fronte più radiosa della Sicilia. Essa punta verso tre continenti e ne sintetizza le caratteristiche. Tre volte, nel corso dei secoli, fu il più fulgido centro del mondo mediterraneo.“
— Roger Peyrefitte
da Du Vèsuve à l'Etna, traduzione di S. Montanelli, Leonardo da Vinci, Bari, 1954; citato in Rina La Mesa, Viaggiatori stranieri in Sicilia, Cappelli, 1961
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