“Le parole "contadino" e "Rus' ortodossa" sono le nostre radici fondamentali. Un russo che rinneghi lo spirito del popolo (e ce ne sono tanti) è immancabilmente un ateo o un indifferente. […] La questione principale ora è questa: come obbligare la nostra intellighenzia ad ammettere ciò? Provata a dirlo, a quelli: e subito o vi sbraneranno, o vi considereranno un traditore. Ma traditore di chi? Di loro medesimi, ovverosia di un qualche cosa di campato in aria.”
Origine: Dalla lettera a A. F. Blagongarov, 19 dicembre 1880; citato in Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamàzov, introduzione di Igor Sibaldi, Mondadori, 1994.
Argomenti
parola-chiave , aria , ateo , campata , contadino , cosa , intellighenzia , ortodossia , ortodosso , parola , popolo , questione , radice , russo , spirito , traditore , oraFëdor Dostoevskij 235
scrittore e filosofo russo 1821–1881Citazioni simili

Principles of 14th July revolution
Variante: Per quanto riguarda questi traditori, i loro giorni sono finiti e sono stati umiliati di fronte al popolo. Il popolo si è armato con la pazienza e la fede. Insisto sulla cooperazione e la tolleranza fra il popolo. Quanto all'esecuzione o la non-esecuzione dei traditori, è una questione che sta a noi decidere.

Origine: Citato in Friedrich Sieburg, Robespierre, traduzione dall'originale tedesco di Vittoria de Gavardo, Longanesi, Milano, 1968, p. 160.

Teatro del popolo, Milano, 24 novembre 1914; da II Popolo d'Italia, n. 11, 25 novembre 1914 – anche in Scritti e discorsi
Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Pronunciato al teatro del popolo di Milano, la sera del 24 novembre 1914, durante l'assemblea della sezione socialista milanese che decreta l'espulsione di Benito Mussolini dal partito socialista ufficiale.

“Nessuna lealtà è dovuta ad un traditore.”
I, 11; 1997
Proditori nihil usquam fidum.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

“Silenzio d'amico è delitto di traditore.”
citato in Giovanni Gambarin, Ateneo veneto, vol. 129, n.° 1-3, 1942, p. 12

“Al borseggiatore perdono ma al traditore mai.”
fonte?

dal Candido, 7 marzo 1948
Le vignette Obbedienza pronta, cieca e assoluta