“A casa, in primo luogo, piú che tutto leggevo. Avevo voglia di soffocare con sensazioni esteriori tutto ciò che ribolliva incessantemente dentro di me. E fra le sensazioni esteriori rientrava nelle mie possibilità soltanto la lettura. La lettura, naturalmente, mi aiutava molto: mi agitava, mi dilettava e mi tormentava. Ma di tempo in tempo mi veniva tremendamente a noia. Avevo pur sempre voglia di muovermi, e tutt'a un tratto mi affondavo in un'oscura, sotterranea, disgustosa, non dico depravazione, ma depravazionucola. Quelle passionucole in me erano acute, cocenti, per via della mia perpetua morbosa irritabilità. Avevo degli slanci isterici, con lacrime e convulsioni. Oltre la lettura, non avevo dove andare, cioè non c'era nulla che allora io potessi rispettare nel mio ambiente e verso di cui mi sentissi attratto. Per di piú, mi ribolliva dentro la malinconia; mi veniva un'isterica sete di contraddizioni, di contrasti, cosí mi buttavo alla depravazione.”
A proposito della neve bagnata, I; 2002, p. 50
Argomenti
alloro , ambiente , bagnato , contraddizione , contrasto , convulsione , depravazione , isterica , lacrima , lettura , luogo , malinconia , neve , noia , oscuro , primo , proposito , sensazione , sete , slancio , sotterraneo , tempo , tratto , verso , via , voglia , casa , possibilità , nullaFëdor Dostoevskij 235
scrittore e filosofo russo 1821–1881Citazioni simili

“Metto le lenti scure perché non voglio dare agli altri la sensazione di come sono fatto dentro.”
fonte 6

16 dicembre 1896; Vergani, p. 117
Diario 1887-1910
dall'intervista a Fabio Gambaro del 1998 in Tirature, ripubblicata in Fabio Gambaro, Dalla parte degli editori, p. 36