
Discorsi, College de Bernardins
cap. IV; 1922, pp. 178-179
L'inconnue. L'Impératrice Eugénie
Discorsi, College de Bernardins
dalla Lettera a Tanckius, 1608
Origine: Citato in Daniele Corradetti e Gioni Chiocchetti, Le forme e il divino, edizioni Argonautiche. p. 190. ISBN 978-88-95299-27-3
In Fight Club lo stravolgimento finale non è lo scopo finale del film ed è integrato in modo più efficace con l'intera storia. Se riesci a dedurre la cosiddetta "sorpresa" ne Il sesto senso in anticipo rispetto a quando il regista lo ha programmato, è difficile non vedere il film come una prolissa e irregolare palese manipolazione. Al contrario Fight Club possiede la profondità e l'ampiezza per padroneggiare l'attenzione dello spettatore e rispettare chi riesce a svelare il presuntuoso stravolgimento al centro della trama prima che venga esplicitamente rivelato. È anche interessante notare che questo non accade proprio alla fine, quindi, sebbene sia un aspetto importante di Fight Club, non determina il successo o il fallimento del film.
Without going into specifics, I can state that there is a structural similarity to The Sixth Sense. Here, however, the twist is not the whole point of the movie, and it is integrated more effectively into the overall story. If you figure out the so-called "surprise" in The Sixth Sense before the director wants you to, it's difficult to see that film as more than an overlong, uneven example of overt manipulation. The opposite is true of Fight Club, which possesses the depth and breadth to command the attention and respect of anyone who unveils the central conceit before it is explicitly revealed. It's also worth noting that this doesn't happen at the very end, so, while it is an important aspect of Fight Club, it does not dictate the movie's success or failure.
“Non sono scrupoloso al riguardo di Dio, è a nostra immagine e somiglianza”
da "Millenni"
“Guardali. Dimmi se vedi qualche somiglianza.”
Origine: Agli Us Open 2001, Hewitt si rivolse così all'arbitro facendo riferimento al medesimo colore della pelle dell'avversario, James Blake, e del giudice di linea che per due volte gli aveva fischiato un fallo di piede, chiedendo che quest'ultimo venisse sostituito. In un secondo momento l'australiano tentò di svincolarsi delle accuse di razzismo che gli piovvero addosso.
Origine: Citato in Massimiliano Di Russo, Un elogio alla follia http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/07/20/746529-elogio_della_follia.shtml, Ubitennis.com, 20 luglio 2012.
citato in The Life of Marie Antoinette, Queen of France, pag. 132