“A Procida, per dispetto o per polemica, mi ero accostato a delinquenti comuni, deducendo dai loro discorsi sino a che punto il regime borbonico avesse corrotto la plebe: già ho rammentato la mia familiarità con un capo brigante. Ma a un carceriere no, non avevo mai potuto indurmi a parlare da uomo a uomo, la sua vita, le sue miserie e come si fosse ridotto a esercitare un mestiere così vile, non m'interessavano, mi bastava disprezzarlo e giudicarlo peggiore di una qualunque schifosa bestia. Adesso mi sorpresi a riflettere che un carceriere – Gennaro, per esempio – poteva essere non del tutto ignobile e conservare qualche buon sentimento.”

—  Anna Banti

2010, p. 139
Noi credevamo

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia
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Anna Banti 10
scrittrice e traduttrice italiana 1895–1985

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Benedetto Croce (1866–1952) filosofo, storico e politico italiano

Origine: Da Lettere a Vittorio Enzo Alfieri (1925-1952), premessa, pagg. X-XI, Edizioni Spes, 1976.

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“Calunniare (v. tr.). […] Parlare di un uomo e giudicarlo quando lui non ti può mettere le mani addosso.”

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Ettore Sottsass (1917–2007) architetto e designer italiano

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