“Quel re [Vittorio Emanuele II] cacciatore e amante della vita semplice aveva un carattere spiccato, piaceva al popolo, e, se aveva commesso errori e scorrettezze, restava agli occhi di tutti l'eroe delle guerre nazionali, il vincitore del 1859, l'amico di Garibaldi e il sovrano di Cavour. C'erano stati Aspromonte e Mentana, Custoza e Lissa, e il governo della sciabola con La Marmora e Menabrea; ma anche l'unificazione del Paese e il governo dei grandi liberali della destra, ultimi Lanza e Sella, e fra poco Marco Minghetti. Pochi erano ormai i repubblicani, quantunque combattivi. L'insegnamento di Mazzini si era esaurito col raggiungimento dell'unità. La monarchia era salda e l'esercito le stava intorno come un presidio.”

cap. 1, p. 14
La fine della monarchia
Origine: Seconda guerra d'indipendenza.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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“[A Vittorio Emanuele II opponendosi alla scelta di accettare l'armistizio di Villafranca] Il vero re sono io.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

citato in Cossiga 2007

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“[A Vittorio Emanuele II] Questo sigaro, Maestà, è il più bel giorno della mia vita.”

Pietro Coccoluto Ferrigni (1836–1895) scrittore, avvocato e patriota italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 792

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