“Studente negli anni Venti, ho sognato, come tanti, quasi tutti i miei coetanei, di contribuire a fare del fascismo una cosa seria, e automaticamente ce ne trovammo emarginati. Ci schierammo con le poche forze liberaldemocratiche della Resistenza, e ce ne ritraemmo vedendola trasformata in uno strumento di partito e ridotta a grancassa della sua propaganda col consenso – o la sottomissione – della maggioranza degl'italiani. La speranza di contribuire a qualcosa di buono si riaccese subito dopo la Liberazione sotto la guida di pochi vecchi uomini del prefascismo, presto anch'essi emarginati dalla nuove leve di mestieranti della politica, abilissimi nei giochi di potere, ma soltanto in quelli. E da allora iniziò la degenerazione mafiosa della democrazia sotto gli occhi indifferenti, o ipocritamente indignati, di una pubblica opinione alle mafie assuefatta da secoli.”

Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2019. Storia

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“Fini è diventato un funzionario di partito come ce ne sono tanti altri.”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

Citazioni tratte da interviste

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“Io la camicia nera ce l'avevo ma non la mettevo. La consideravo una cosa seria, non da esibire.”

Francesco Storace (1959) politico e giornalista italiano

ibidem

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“La Juventus ha vinto sempre, è il partito della maggioranza relativa, la squadra che ha più consenso, partito di governo.”

Virginio Rognoni (1924) politico italiano

Origine: Da Roberto Buttafarro, Giovanni De Luna, Marco Revelli; Leone Piccione (coaautoria di); Un fenomeno in bianco e nero http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,26/articleid,0995_01_1986_0214_0028_13712178/, episodio 2, andato in onda su RAI 3, 23 settembre 1986, a 17m 35s e sqq.

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“Il silenzio mantenuto finora [sui massacri delle foibe], o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. […] [Sull'eccidio dei conti Manzoni] Andai come giornalista […] per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra. […] Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli italiani. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda. […] Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano. […] C'era una complicità assoluta, una complicità dannata. […] Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando De Felice annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia italiana che, bella o brutta, c'era stata. […] Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dalla Monarchia alla Repubblica
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“Il fascismo ha trasformato il nostro popolo, gli ha dato una tempra più robusta, una moralità più sana, una resistenza al male che prima era ignorata, una profondità di sentimenti che non era mai esistita.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: 1924; citato in Giuseppe Berta, La cooperazione impossibile: la Fiat, Torino e il biennio rosso, in AA.VV., Fiat 1899-1930. Storia e documenti, Fabbri, Milano, 1991, pp. 223-224.

“Le posso dire una cosa Zenga? Lei da giocatore faceva poche uscite a vuoto, anche se una ce la ricordiamo tutti purtroppo perché ci costò un Mondiale. Però da allenatore le continua a fare e questo non va molto bene secondo me.”

Enrico Varriale (1960) giornalista e conduttore televisivo italiano

Origine: Durante il programma televisivo Stadio Sprint, Rai Due, 16 novembre 2008; visibile su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=NJMQ_uVblEA.

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“Non mi si può chiedere di fare il lavoro sporco e poi far finta di niente. Non sento le voci della maggioranza dire: ma Mastella che c'entra? Perché ce l'avete con lui?”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

da la Repubblica, 20 ottobre 2007; citato in Marco Travaglio, Così parlò Mastella http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1939831, L'espresso, 8 gennaio 2008

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