Castelli di rabbia
Variante: E' Jun. E' Jun che se ne va. Ha un libro, in mano, che la sta portando lontano. Addio, Dann. Addio, piccolo signor Rail, che mi hai insegnato la vita. Avevi ragione tu: non siamo morti. Non è possibile morire vicino a te. Perfino Mormy ha aspettato che tu fossi lontano per farlo. Adesso sono io che vado lontano. E non sarà vicino a te che morirò. Addio, mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov'era l'infinito. Tutto quel che c'era io l'ho visto, guardando te. E sono stata ovunque, stando con te. E' una cosa che non riuscirò a spiegare mai a nessuno. Ma è così. Me la porterò dietro, e sarà il mio segreto più bello. Addio, Dann.
“Addio addio anche a te Vincenzo. Caro Vincenzo della mia giovinezza in questa cara città. Amore mio tu pure, ovunque ti trovi adesso. Speriamo che riesca a salvarti.”
Origine: Il resto di niente, p. 402
Enzo Striano 5
scrittore e giornalista italiano 1927–1987Citazioni simili
Addio, Fantasia, pp. 677-678
Foglie d'erba, Addio, fantasia (secondo allegato)
“Sul tavolo tra il tè e lo scontrino ingoiavo pure questo addio”
Solo
“Dimmi tu addio,
che a me dirlo non riesce.
Morire è facile.
Perderti è difficile.”
“Lontano, ero con te quando tuo padre | entrò nell'ombra e ti lasciò il suo addio.”
da Lontano, ero con te
Opere in versi, Le occasioni
“Sarà che non sento più niente senza di te, sarà che non mi importa niente più di me. (da L'addio”
il giorno più grande)
Sulla mia pelle