
“A fosco cielo, a notte bruna, | al fioco raggio d'incerta luna.”
I, 6
La sonnambula
I. 4
Lucia di Lammermoor
“A fosco cielo, a notte bruna, | al fioco raggio d'incerta luna.”
I, 6
La sonnambula
da Il giocatore di biliardo, n. 1
Il dito e la luna
Origine: Testo di Giorgio Faletti e Angelo Branduardi.
L'Ecclissi, 90, p. 49
Raccolta di cento anacreontiche
da Signora Luna, n. 14
Canzoni a manovella
Nessuno più di Hesse ha saputo leggere in questo sorriso l'ermetica corrispondenza di due volti, quello dell'Apollo di Veio e del Budda. Essi affiorano dai densi chiarori di un sole autunnale filtrato nelle pagine indimenticabili del Klingsor, sigillando in sé non l'agonia tempestosa di un forzato distacco, ma l'occulto presagio di un infinito ritrovamento, dove tutto è «in divenire, tutto in metamorfosi, tutto pervaso dall'anelito di divenire uomo, di divenir stella, tutto pervaso di nascita e di disfacimento, pieno di Dio e di morte». (da Klingsor o la «musica del mutamento», p. 310)
Gli schiavi di Efesto
Origine: Da Herman Hesse, Narciso e Boccadoro, traduzione di C. Baseggio in Opere Scelte di Hermann Hesse, 5 vv., a cura di L. Mazzucchetti, Milano, 1961, III, p. 509. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 310.
Origine: Da Hermann Hesse, Klingsor letzter Sommer, in Gesammelte Werke, 12 vv., Frankfurt a. M., 1970, V, pp. 322-323. Gli schiavi di Efesto, nota a p. 310.
Il cuore e la natura, p. 16-17
I discorsi del tempo in un viaggio in Italia
“Tutte le plebi, per natura come il mare immobili, sono agitate dai venti e dalle aure.”
Scipione l'Africano: XXVIII, 27; 2006
Multitudo omnis sicut natura maris per se immobilis est […] ventus et aurae cient.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX
“Tutte le plebi, per natura come il mare immobili, sono agitate dai venti e dalle aure.”
citato in Tito Livio, XXVIII, 27; 2006
Multitudo omnis sicut natura maris per se immobilis est […] ventus et aurae cient.
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