“La scoperta della scrittura fu in grado di risolvere problemi fondamentali di sopravvivenza della nostra specie che sorsero quando si effettuò la transizione dalla caccia all'agricoltura e apparvero i primi conglomerati urbani. Quella scoperta fu, sin dall'inizio, correlata a capacità numeriche e geometriche che precedettero nettamente la didattica delle norme elementari di calcolo: da questo punto di vista, l'impiego naturale di quelle capacità presenta sorprendenti analogie con la naturale predisposizione umana a emettere stringhe di suoni prima di studiare grammatica e sintassi, e questa nostra predisposizione a parlare ci rinvia direttamente ai codici innati per la comunicazione che l'evoluzione biologica ha immesso negli esseri umani e negli altri corpi viventi sul nostro pianeta. L'evoluzione culturale della nostra specie ha, quindi, radici biologiche che ci spingono a cercare ordine nel brulichio di stimoli che irritano i nostri organi di senso e che i nostri cervelli non possono che riorganizzare con categorie innate.”

cap. 4, pag. 63-64
Molte nature

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Ogni verità che scopriamo, altrettanti enigmi di più da risolvere. Ogni scoperta migliaia di problemi. Ogni scoperta, superiore ignoranza.”

Giuseppe Prezzolini (1882–1982) giornalista, scrittore e editore italiano

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“Capacità naturale senza insegnamento è pur cosa misera, e l'insegnare a chi non è capace, è opera perduta.”

da Superiorità falsa, vol. II, p. 134
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“Quando ci siamo trovati a che fare con questi personaggi, meglio, con questi problemi – perché in una prima fase questi personaggi non si trovavano – ne sapevamo molto poco. In progresso di tempo, soltanto in progresso di tempo, abbiamo cominciato a capire alcune cose. Per esempio, che un gruppo terrorista può essere, purtroppo, facilmente forte. Nel senso che basta mescolare alcuni ingredienti: fanatismo ideologico, una certa capacità di organizzarsi, sfruttando le mille possibilità mimetiche di una grande città, di organizzarsi diversificando i compiti tra regolari e irregolari, di organizzarsi cercando collegamenti con la società civile a vario livello. Bastano queste capacità per poter anche duramente colpire, sia pure con una consistenza numerica non elevatissima di gruppo terroristico. Tutto questo – lo abbiamo scoperto in progresso di tempo – le Brigate Rosse erano. Tutto questo rendeva le Brigate Rosse pericolose soprattutto dal punto di vista politico: non è tanto la pericolosità militare – per la quale non occorre a mio giudizio una speciale consistenza numerica – quanto piuttosto la pericolosità politica derivante dal collegamento, dal potenziale collegamento, con settori della società civile e del mondo intellettuale che in quella fase le BR avevano, e che le rendeva un problema politico molto molto grave.”

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Origine: Dal programma televisivo La notte della Repubblica, Rai 2, 14 febbraio 1990.

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