“Il signore di Nançay mi narrò quanto stava avvenendo, e mi assicurò che il re mio marito si trovava nella stanza del re e che non gli sarebbe occorso alcun male. E fattomi indossare un mantello da notte, mi condusse nella camera di mia sorella, la duchessa di Lorena, dove giunsi più morta che viva. Entrando nell'anticamera, le cui porte erano aperte, un gentiluomo di nome Bourse, fuggendo gli arcieri che lo inseguivano, fu trafitto con un'alabarda a tre passi da me. Io mi accasciai dall'altra parte, semisvenuta, tra le braccia del signore di Nançay, pensando che il colpo avesse trapassato anche noi due. Ripresami in parte, entrai nella cameretta dove dormiva mia sorella.”

Regina Margot

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Per quanto mi riguarda, nessuno mi metteva a parte di ciò che stava avvenendo. Vedevo che tutti erano indaffarati, e che gli ugonotti, disperati per la ferita inferta all'ammiraglio, parlottavano fra loro a voce bassa. Ero sospetta agli ugonotti in quanto cattolica, e ai cattolici perché avevo sposato il re di Navarra. Fui tenuta all'oscuro di tutto, finché la sera [del fallito attentato a Coligny], mentre mi trovavo al coucher della regina mia madre, ed ero seduta su una cassapanca accanto a mia sorella la duchessa di Lorena, che aveva un'aria assai triste, la regina mia madre mi disse di andare a dormire. Mentre facevo la riverenza, mia sorella mi trattenne prendendomi per un braccio, e mettendosi a piangere forte mi disse: "Mio Dio, sorella mia non andate". La cosa mi riempì di spavento. La regina mia madre se ne accorse, chiamò a sé mia sorella, la rimproverò aspramente e le proibì di parlarmi. Mia sorella le disse che non c'era motivo di mandarmi allo sbaraglio e che se si fossero accorti di qualcosa si sarebbero certo vendicati su di me. La regina mia madre rispose che, a Dio piacendo, non mi sarebbe successo niente di male ma che, comunque andassero le cose, bisognava che io mi ritirassi nei miei appartamenti per non destare sospetti che potevano pregiudicare il successo dell'impresa. Mi ordinò di nuovo, con molta rudezza, di andare a dormire. Mia sorella in lacrime, mi augurò la buonanotte senza osare dirmi altro, e io me ne andai, colma di ansia e di sgomento, senza riuscire a immaginare che cosa dovessi temere.”

Margherita di Valois (1553–1615)

Regina Margot

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“In fondo alla Moldava vanno le pietre, | sepolti a Praga riposano tre re. | A questo mondo niente rimane uguale, | la notte più lunga eterna non è.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Origine: Da Canzone della Moldava, traduzione di Giorgio Strehler.

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“Le gru, acciò che 'l loro re non perisca per cattiva guardia, la notte li stanno dintorno con pietre in piè.Amor, timor e reverenza: questo scrivi in tre sassi di gru.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Gru; 1979, p. 72
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“Il patto originario, tra re e popolo, era una leggenda. Il successivo patto, quello fra Camera dei Lords e Camera dei Comuni, fu anche troppo reale.”

Jeremy Bentham (1748–1832) filosofo e giurista inglese

Origine: Criticando la cosiddetta Gloriosa rivoluzione inglese del 1689, per dire che non fu una rivoluzione popolare ma aristocratica. (1838-43, vol. IV, p. 447; citato in Losurdo 2005, p. 172)

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