“Vedi tu questa cappa di sofismi della quale sono stato vestito sino ad oggi? Questa mi grava e pesa come avessi la maggior torre di Parigi o la montagna del mondo in su le spalle e mai la potrò più porre giù. E questa pena m'è data dalla divina giustizia per la mia vanagloria, per aver creduto il mio corpo un luogo di delizie, e per aver supposto di sapere più degli altri, e per l'essermi dilettato di cose mostruose che hanno prodotto cose ben più mostruose nell'interno dell'anima mia – e ora con esse dovrò vivere in eterno.”
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Umberto Eco
,
libro
Il nome della rosa
Berengario da Arundel: Secondo giorno, Prima
Il nome della rosa
Argomenti
giustizia , mondo , cappa , corpo , delizia , divino , eterno , giorno , interno , luogo , maggiore , montagna , oggi , pena , prodotto , sapere , secondo , sofisma , spalla , stato , supposta , torre , vestito , vivero , data , ora , animaUmberto Eco 257
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