“Il bottone di Stalingrado ricapitola definitivamente ogni immagine di romanzo politico sostenuta, e oppugnata, negli ultimi quarant'anni — voglio dire che liquida, in un atto fulmineo di delibazione immaginaria, gli innumerevoli romanzi del genere che sono stati scritti o che sarebbero potuti essere scritti; li liquida, chiudendone una volta per tutte la necessità e la suggestione. Si capisce che questo «mai più» avviene, ed ha valore, all'interno del particolare sistema espressivo che è la narrativa di Bilenchi; ma in quel preciso istante, come ogni gesto scrittorio, ha una portata assoluta.
Si può dire così: nel Bottone, Bilenchi ha condotto a termine (ad evidenza) un'esperienza che restava latente in alcune zone del suo lavoro letterario pregresso. Resta che la logica interna all'opera di questo compimento d'esperienza conforta la pregiudiziale di omogeneità da cui sono partito.”
Origine: Dall'introduzione a Il bottone di Stalingrado.
Argomenti
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critico letterario, scrittore e poeta italiano 1920–2006Citazioni simili

“I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che sia mai stato scritto.”

“Nessuno, in alcuna lingua, ha scritto un romanzo che sia pari o almeno si avvicini a Clarissa.”
Origine: Da Lettr à d'Alembert; citato in Ian Watt, Le origini del romanzo borghese (The Rise Of The Novel), traduzione di Luigi Del Grosso Destrieri, Bompiani, Milano, 1985.