“Sabina e il medico di pelo rosso erano le creature vive in quella carrettata di funerali.
Il loro pensiero era chiaro. Celato solo dalla convenienza del momento. Lei in ardore per l'esuberanza di una vitalità sana, lui, uomo di scarsa scienza, senza scrupoli.
La loro bramosia carnale era di una certezza visibile a tutti. Gli altri giravano con la loro tortuosa immaginazione, intorno alla stessa questione della carne in amore, e turbati si rannicchiavano in loro stessi.
Cleofe aveva gli occhi sui poggi brinati, sugli ulivi assolati, che fuggivano sotto i suoi occhi: e lei fuggiva da loro.
E si lasciava trasportare come in sogno, senza pensare, come se l'anima sua trasmigrasse, come se la vita fosse per finire, dolcemente, in beatitudine: e la bambina che ancora non aveva ne ragione né anima, cullata, si addormentava.”
Origine: Moscardino, p. 46
Argomenti
convenienza , bramosia , esuberanza , pelo , scrupolo , ardore , funerale , beatitudine , rosso , immaginazione , certezza , finire , creatura , medico , carne , questione , sogno , scienza , bambini , ragione , pensiero , momento , ancora , amore , stesso , uomo , vita , visibilio , animaEnrico Pea 16
poeta e scrittore italiano 1881–1958Citazioni simili

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